1 Agosto 1971

George Harrison organizza un concerto di beneficenza al Madison Square Garden di New York con la partecipazione di varie rock star per raccogliere fondi per le condizioni di vita in Bangladesh.

L’impegno profuso da Harrison nell’organizzazione in prima persona dell’evento fu enorme e frenetico.

Dopo i rifiuti di Paul McCartney (per questioni legate al management dei componenti dei Beatles) e di John Lennon (per il rifiuto da parte di Harrison di un’esibizione in coppia con la moglie Yoko Ono), le star partecipanti furono: George Harrison, Ringo Starr, Ravi Shankar, Leon Russell, Billy Preston, Eric Clapton e Bob Dylan.

Riguardo a quest’ultimo la partecipazione fu in bilico fino all’ultimo, e solo l’amicizia con Harrison riuscì a dissipare le sue paure.

Il concerto, l’album e il film ricavato, furono un enorme successo. Bob Geldof ha dichiarato che il concerto per il Bangladesh fu il pioniere dei concerti di beneficenza, compreso il Live Aid da lui organizzato.


1 Agosto 1944

Comincia la Rivolta di Varsavia contro l’occupazione nazista.

Alla fine di luglio del 1944 le armate del 1º Fronte Bielorusso del generale Rokossovskij giungono, dopo il loro travolgente successo durante l’Operazione Bagration, sulla riva destra della Vistola, che attraversa la periferia orientale di Varsavia. L’avanzata sovietica appare inarrestabile e i tedeschi, consapevoli dell’imminente attacco nemico, sembrano in preda al panico e in procinto di abbandonare la capitale polacca.

L’idea di una insurrezione contro le forze tedesche (molto meglio armate) viene quindi legittimata dalla ottimistica convinzione che, in caso di difficoltà, i sovietici sarebbero intervenuti in soccorso dei polacchi. Quindi i rivoltosi dell’Armia Krajowa decidono di scatenare la rivolta per anticipare l’Armata Rossa e dimostrare la potenza e la vitalità del movimento politico-militare nazionalista.

La rivolta scatta alle ore 17 del 1º agosto e coglie di sorpresa la guarnigione tedesca. Tuttavia gli uomini di Komorowski dispongono solamente di armi leggere, di poche mitragliatrici e di alcuni cannoni anticarro; anche l’addestramento è, per forza di cose, approssimativo, e le prime offensive si risolvono in bagni di sangue privi di risultati apprezzabili. Ben presto Komorowski detto Bor, che dispone di circa 45.000 uomini, viene costretto a ripiegare su tattiche di guerriglia urbana, mentre sul fronte tedesco il comando delle operazioni viene affidato al generale delle SS Erich von dem Bach ai cui ordini, oltre alla guarnigione di stanza, vengono destinati alcuni reparti dell’esercito e delle Waffen-SS per un totale di circa 50.000 effettivi.

La battaglia trasforma Varsavia in un inferno che colpisce duramente la popolazione civile, stretta fra i due fuochi, stremata dall’improvvisa scomparsa di generi alimentari ed oggetto della brutale repressione. Heinrich Himmler, da ordine di uccidere senza distinzione di età, di sesso e di funzione. La resa dell’Esercito Nazionale viene siglata il 2 ottobre 1944 da Komorowski e da von dem Bach. I tedeschi riconosceranno agli insorti ed ai civili catturati lo status di prigionieri di guerra, tutelati quindi dalla convenzione di Ginevra, ma imporranno la deportazione di quasi mezzo milione di persone in previsione dell’esecuzione di uno dei più insensati ordini di Adolf Hitler: la totale distruzione della città di Varsavia.