8 Agosto 1991

La nave Vlora, partita da Durazzo con circa 20.000 emigranti a bordo, giunge nel porto di Bari dopo due giorni di navigazione.

Il 7 agosto 1991, di ritorno da Cuba carica di zucchero di canna, durante le operazioni di sbarco del carico nel porto di Durazzo, in Albania, la nave mercantile Vlora viene assalita da una folla di circa 20.000 persone che costringono il comandante, Halim Milaqi, a salpare per l’Italia.

La nave attracca al porto di Bari l’8 agosto 1991, carica di circa 20.000 albanesi. La gestione di un flusso così cospicuo e inaspettato di migranti, per di più in pieno agosto, coglie impreparate le istituzioni italiane, che si trovarono prive di strutture e procedure adeguate ad un’emergenza di tale portata.

La vicenda della Vlora è ricordata come l’episodio più significativo dell’ondata di immigrazione che si ebbe in Italia dal 1990 al 1992 e rimane a tutt’oggi il più grande sbarco di migranti mai giunto in Italia con un’unica nave.

I profughi vengono sistemati nello Stadio della Vittoria e al porto di Bari. Alcuni si disperdono in città, trovando rifugio nei giardini, alla stazione, presso qualche famiglia o chiesa. Il 10 agosto don Tonino Bello arriva al porto di Bari e poi allo stadio. Quel che sta accadendo lo sconvolge e lo indigna a tal punto da descrivere aspramente sul quotidiano Avvenire le condizioni delle persone e l’assenza del ministro degli interni e del capo della Protezione civile italiana.


8 Agosto 1969

I Beatles si fanno scattare la famosa foto sulle strisce pedonali di Abbey Road, per la copertina dell’omonimo album che diventerà una delle più significative della storia del Rock.


8 Agosto 1956

In Belgio, nella piccola città mineraria di Marcinelle, scoppia un incendio nella miniera di carbone. Muoiono 262 lavoratori di 12 nazionalità diverse, di cui la maggior parte (136) sono italiani.

Il disastro di Marcinelle avviene la mattina dell’8 agosto 1956 nella miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, in Belgio. Si tratta d’un incendio causato dalla combustione d’olio ad alta pressione innescata da una scintilla elettrica. L’incendio, sviluppatosi inizialmente nel condotto d’entrata d’aria principale, riempie di fumo tutto l’impianto sotterraneo, provocando la morte di 262 persone delle 275 presenti, di cui 136 immigrati italiani. L’incidente è il terzo per numero di vittime tra gli immigrati italiani all’estero dopo i disastri di Monongah e di Dawson. Il sito Bois du Cazier, oramai dismesso, fa parte dei patrimoni storici dell’UNESCO.