1 Aprile 2001

1 Aprile

Il presidente in carica della Jugoslavia Slobodan Milošević viene fatto prigioniero da forze speciali di polizia: è ritenuto responsabile di crimini di guerra.

Milošević nasce durante la Seconda Guerra Mondiale mentre il suo paese è occupato dai tedeschi. Dopo la fine della guerra i suoi genitori si separano. Il padre, fervente cattolico, si spara nel 1962, mentre la madre, insegnante e membro del partito comunista, si uccide dieci anni dopo, nel 1972.

Già dagli anni Ottanta era uno dei più accreditati funzionari della Repubblica Federale Socialista Jugoslava.

Viene eletto presidente della Repubblica di Serbia nel Maggio 1989, incarico confermato alle prime elezioni multipartitiche in Serbia nel Dicembre 1990.

Milošević scala il potere grazie alla capacità innata di cavalcare i sentimenti dell’opinione pubblica serba, riuscendo a spazzare via l’intera classe politica serba.
Sostenitore di un modello centralista in Jugoslavia alla cui guida voleva la Serbia (essendo la maggior repubblica della federazione) si scontra subito con il governo sloveno di Lubiana del presidente Milan Kučan, sostenitore del diritto di autodeterminazione di ogni repubblica rispettando 0gni minoranza e autonomia.

Sostenuto dal popolo che vede in lui il leader carismatico di una nazione orgogliosa e dalla Chiesa Ortodossa, Milošević cavalca l’idea della vittoria mutilata della seconda guerra mondiale: i partigiani jugoslavi sconfiggono fascisti e nazionalisti ma non consentono alla Serbia la sua unità politica. Minoranze importanti di Serbi erano presenti in Croazia e Bosnia-Erzegovina, mentre allo stato della Serbia vengono accollate due province autonome come il Kosovo e la Voivodina.

Nel Gennaio del 1990, durante l’ultimo congresso della Lega dei comunisti jugoslavi, diventa insanabile la frattura tra serbi e sloveni: è la fine della Jugoslavia federale e multietnica che solo Tito era stato in grado di tenere unita.

Il 25 Giugno 1991 Serbia e Croazia proclamano l’indipendenza, e a fine mese l’esercito serbo invade la Slovenia. Il conflitto si concluderà dopo 10 giorni con gli Accordi di Brioni.

Milošević vuole creare la Grande Serbia annettendo due regioni della Croazia e metà della Bosnia-Erzegovina.

I conflitti balcanici si concluderanno il 21 Novembre 1995 con gli accordi di Dayton. Milošević e il leader croato Tuđman verranno descritti come gli “uomini della pace” e lasciati al loro posto.

Milošević rimane al potere fino al 1 Aprile 2001, quando viene arrestato.
Il primo ministro serbo Zoran Đinđić lo consegnerà al Tribunale Penale Internazionale per i Crimini nella Ex-Jugoslavia dell’Aia il 28 giugno 2001, che lo condannerà per crimini di guerra al carcere nei Paesi Bassi, dove morirà nel 1996.