18 Dicembre 1922

18 Dicembre 1922

Nei pressi della stazione di Torino Porta Susa gli squadristi fascisti aggrediscono le organizzazioni popolari; 11 antifascisti uccisi, decine di feriti gravi. Per tre giorni le autorità non intervengono. È la strage di Torino.

A ricordo della strage è intitolata la piazza che fronteggia la stazione di Porta Susa ed una fermata della linea 1 della metropolitana cittadina.

A Torino, alla barriere di Nizza, tra corso Spezia e Via Nizza, il 18 Dicembre 1922 avviene uno scontro a fuoco nel quale restano ferite quattro persone, due delle quali moriranno nel giro di poche ore. Le vittime saranno Giuseppe Dresda, un ferroviere ventisettenne e Lucio Bazzani, uno studente di ingegneria di 22 anni, entrambi militanti fascisti.

I due omicidi, oltre alle ricerche della Polizia, avviano la reazione delle squadre d’azione capeggiate da Piero Brandimarte e organizzata dai quadrumviri del fascismo torinese: Scarampi, Voltolini, Monferrino e Orsi, che investirono l’intera città di Torino, in una caccia all’uccisore Prato, presso gli esponenti più conosciuti della fazione politica opposta.

Gli scontri porteranno alla morte di 14 uomini (e 26 feriti), inoltre verranno date alle fiamme: la Camera del Lavoro, il circolo anarchico dei ferrovieri, il Circolo Carlo Marx e devastata la sede de L’Ordine Nuovo.