27 Gennaio 1967

Luigi Tenco si suicida a Sanremo.

Luigi Tenco si presenta a Sanremo con la canzone Ciao amore, ciao, un brano che inizialmente doveva avere un carattere antimilitarista dal titolo “Li vidi tornare” ma il cui testo viene modificato in una semplice canzone d’amore per non incorrere nella censura.

Non riesce ad accedere alla serata finale, al suo posto viene selezionata la canzone La rivoluzione di Gianni Pettenati, facendo cadere Tenco nello sconforto.

La registrazione video dell’ultima esibizione di Tenco (come di altri cantanti) andrà distrutta in un incendio negli anni ’80 negli archivi RAI; rimarranno solo alcune foto, la registrazione delle prove e gli audio recuperati grazie gli archivi radio.

Secondo l’ultima ricostruzione dei giornalisti Ragone e Guarneri, Luigi Tenco si reca nella sua stanza all’hotel Savoy, la 219, ed effettua due telefonate: la prima a Ennio Melis (capo della RCA) non ottiene risposta, la seconda a Valeria (sua presunta fidanzata dal 1964) che invece ha buon esito. I due parlano di progetti, di intenzioni da realizzarsi a breve, di rincontrarsi il giorno dopo e di partire per il Kenya, e Luigi Tenco — secondo quanto avrebbe riferito la stessa Valeria ad alcuni giornalisti nel 2002 — asserisce di avere scritto dei fogli con nomi e cognomi denunciando «fatti che vanno ben al di là della manifestazione». La telefonata terminerebbe all’una di notte del 27 gennaio. Valeria rivelerà che, nel corso della telefonata ricevuta da Luigi nella notte del 26 gennaio, il cantante, visibilmente irritato, le aveva detto di voler tenere all’indomani una conferenza stampa per denunciare la combine delle scommesse clandestine che incombeva sul Festival, facendo nomi e cognomi, e che avrebbe buttato giù due righe come promemoria.

Il corpo di Luigi Tenco viene trovato nella sua camera dell’Hotel Savoy dall’amico Lucio Dalla, con un foro di proiettile in testa. La data del decesso viene stimata nelle prime ore del 27 Gennaio 1967.

Il corpo riporta un foro di proiettile alla testa, l’entrata sulla tempia destra, quello d’uscita sulla tempia sinistra. Apparentemente nessuno sente lo sparo.

Viene trovato un biglietto scritto a mano, che più perizie grafologiche hanno poi consentito di attribuire allo stesso Tenco, contenente il seguente testo:

“Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi.”

Rimarranno dei dubbi sul suicidio (molti continueranno a sostenere la tesi dell’omicidio), che verranno fugati definitivamente nel 2005 con la riesumazione della salma e nel 2016 con un supplemento di indagine.

Testo di Li vidi tornare

Li vidi passare
vicino al mio campo
ero un ragazzino
stavo lì a giocare

Erano trecento
erano giovani e forti
andavano al fronte
col sole negli occhi

E cantavano cantavano
tutti in coro
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao

Ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao

Avrei dato la vita
per essere con loro
dicevano domani
domani torneremo

Aspettai domani
per giorni e per giorni
col sole nei campi
e poi con la neve

Chiedevo alla gente
quando torneranno
la gente piangeva
senza dirmi niente

E da solo io cantavo
in mezzo ai prati
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao

Ma una sera ad un tratto
chiusi gli occhi e capii
e quella notte in sogno
io li vidi tornare

Ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao
ciao amore ciao amore
ciao amore ciao

Li vidi tornare, Luigi Tenco