11 Marzo 2011

11 marzo

Un terremoto di magnitudo 9 Richter colpisce Sendai, in Giappone, sviluppando uno tsunami con onde di 10 metri che devastano la costa per diversi chilometri.


11 Marzo 2004

11 marzo

Spagna: Una serie di attentati a treni sconvolge Madrid. Il bilancio in termini di vittime è di 191 morti e circa 1.500 feriti.

Gli attentati sono realizzati con zaini riempiti di esplosivo (forse Goma-2 ECO) posizionati su quattro treni regionali in quattro stazioni differenti.
Le esplosioni avvengono nell’ora di punta (7:36-7:40) nelle stazioni di Atocha (3 bombe), El Pozo (2 bombe), Santa Eugenia (1 bomba) e in un treno che transitava per via Téllez (4 bombe).

La polizia troverà anche due bombe inesplose, fatte brillare dagli artificieri per motivi di sicurezza. Inoltre un dispositivo basato su un telefono mobile modificato viene ritrovato tra gli oggetti recuperati sui luoghi degli attentati condurrà agli arresti e alle prime ipotesi investigative.

Questa è stata la cronologia delle esplosioni:

  • 06:45: il treno 17305 parte da Guadalajara con destinazione la stazione di Chamartín.
  • 07:00: il treno 21431 parte da Alcalá de Henares con destinazione Alcobendas.
  • 07:10: il treno 21435 parte da Alcalá de Henares con destinazione Alcobendas.
  • 07:15: il treno 21713 parte da Alcalá de Henares con destinazione la stazione di Príncipe Pío.
  • 07:39: tre bombe esplodono sul treno 21431 nel binario 2 all’interno della stazione di Atocha. Pochi secondi dopo, quattro bombe esplodono sul treno 17305 vicino via Téllez, 500 metri prima di entrare nella stazione di Atocha.
  • 07:41: due bombe esplodono sul treno 21435 nella stazione di El Pozo del Tío Raimundo.
  • 07:42: una bomba esplode nel treno 21713 alla stazione di Santa Eugenia.

Dopo gli attentati le piste investigative sono principalmente due, sulle quali si scontrarono il Partido Popular (PP) e il Partido Socialista Obrero Español (PSOE).
Le opzioni saranno l’ETA, organizzazione indipendentista Basca, oppure al-Qāʿida, gruppo estremista islamico. I due partiti si accuseranno vicendevolmente di utilizzare i gruppi responsabili degli attentati come spauracchio per fini elettorali in vista delle elezioni generali in programma 3 giorni dopo gli attentati.

Le indagini si concluderanno nel Luglio 2006; i colpevoli saranno indicati come una cellula terrorista di al-Qa’ida, armata da delinquenti spagnoli non islamici.


11 Marzo 1990

11 marzo

Augusto Pinochet lascia la presidenza del Cile.

Dopo il Referendum del 1998 che mette fine alla dittatura come forma di governo in Cile e la reintroduzione della democrazia delle libere elezioni del 1989. Dopo aver lasciato la presidenza Pinochet resterà a capo delle forze armate fino al 1998, per diventare poi senatore a vita e godere dell’immunità parlamentare.


11 Marzo 1977

11 marzo

A Bologna, nella zona universitaria, nel corso di durissimi scontri tra studenti e forze dell’ordine viene ucciso il militante di Lotta Continua Francesco Lorusso.

Diversi testimoni presenti alla scena, tra i quali i lavoratori della Zanichelli, riferirono di aver visto un uomo in divisa (il carabiniere Massimo Tramontani) senza bandoliera esplodere una serie di colpi di pistola ad altezza d’uomo e in rapida successione appoggiando il braccio armato su un’auto parcheggiata per meglio prendere la mira contro i manifestanti.

Il carabiniere fu sospettato come responsabile della morte di Lorusso e arrestato; scarcerato dopo circa un mese e mezzo, venne successivamente prosciolto in istruttoria preliminare per mancanza di elementi di prova per passare alla fase dell’istruzione formale.

La notizia della morte di Francesco Lorusso si diffuse rapidamente e ne seguì l’affluire di migliaia di persone vicine alla sinistra extraparlamente verso l’Università e l’organizzazione di un corteo di protesta, non autorizzato, che prese avvio nel primo pomeriggio e fu subito disperso con violente cariche. Gli scontri di piazza e la guerriglia urbana continuarono per tutta la giornata. Il giorno dopo in risposta all’accaduto venne organizzata a Roma una grande manifestazione nazionale del movimento per contestare la repressione. Anche in quella occasione si verificarono scontri e azioni di guerriglia e vennero sparati colpi d’arma da fuoco sia dai dimostranti che dalle forze dell’ordine.