8 Ottobre 1967

8 Ottobre 1967

Nella quebrada (lett.canalone) dello Yuro, a qualche chilometro dal villaggio di La Higuera, Ernesto Che Guevara si arrende all’esercito boliviano dopo essere stato ripetutamente ferito alle gambe.

Già da fine Agosto l’avanguardia dell’esercito di Guevara era rimasta sola, dopo l’annientamento da parte dell’esercito della retroguardia comandata da Joaquin, a Puerto Mauricio, sul Rio Grande.

L’imboscata avvenne dopo la delazione del contadino Honorato Rojas, che informa l’esercito sul luogo del possibile attraversamento del fiume da parte dei guerriglieri.

La caccia a Guevara in Bolivia era stata guidata da Félix Rodríguez, un agente della CIA infiltrato a Cuba per prendere contatto con i ribelli dei Monti Escambray e con ambienti anti castristi di L’Avana prima dell’invasione della baia dei Porci e che era stato con successo fatto uscire dall’isola dopo il fallimento dello sbarco. In Bolivia Félix Rodríguez agiva con il nome di Félix Ramos.

Guevara, durante i primi giorni di Ottobre, ormai con poche informazioni, senza viveri e con scarse vie di scampo, si rifugia in un canalone (quebrada) dove viene circondato dalle forze militari. Qui è catturato dall’esercito boliviano, assieme ad altri guerriglieri, l’8 ottobre del 1967 nella quebrada del Yuro, a pochi chilometri dal villaggio di La Higuera.

Il capo dell’esecutivo boliviano René Barrientos, appena informato della cattura, ordina l’uccisione e diffonde un comunicato in cui afferma che Che Guevara era morto in combattimento; invece Rodríguez voleva chiedere istruzioni ai suoi superiori. Guevara viene recluso nella piccola scuola del paese, dove passa la notte.

Che Guevara verrà ucciso nel primo pomeriggio successivo, il 9 ottobre 1967 da Mario Terán, un sergente dell’esercito scelto a sorte.

Il suo corpo verrà legato ai pattini di un elicottero e portato a Vallegrande, dove verrà adagiato su un piano di lavaggio dell’ospedale e mostrato alla stampa.