14 Settembre 2016

Alla GLS di Piacenza Abdel Salam Ahmed Eldanf viene ucciso investito da un TIR durante uno sciopero.

Abdel Salam Ahmed Eldanf era un professore egiziano padre di cinque figli che era venuto in Italia ed era un lavoratore autonomo a contratto con l’azienda di trasporti GLS. Il 14 Settembre 2016 stava manifestando insieme ad altri colleghi dopo che l’azienda aveva disatteso gli accordi sindacali con 13 persone, tra cui non figurava il professore egiziano.

Dopo il fallimento della trattativa notturna con i vertici dell’azienda lo sciopero di 8 ore si è trasformato in un picchetto: un TIR che aveva appena terminato le operazioni di carico ha cercato di sfondare il picchetto (qualche testimonianza sostiene che l’abbia fatto incitato da Antonio Romano, uno dei vertici della GLS di Piacenza). Il lavoratore egiziano ha tentato di bloccarlo ed è stato investito e ucciso.

La procura, dopo aver arrestato l’autista del TIR, lo ha rilasciato. Invece di omicidio, il reato viene derubricato come incidente sul lavoro.
Secondo la procura della Repubblica è solo una tragica fatalità: il camionista 43enne stava svoltando a destra e non si sarebbe accorto che l’operaio, per protesta, stava andando incontro al suo tir per fermarlo. Il capo della procura di Piacenza, Salvatore Cappelleri, spingerà nelle ore immediatamente successive, sulla tesi che fosse un gesto isolato quello dell’operaio, che non ci fosse alcun picchetto all’esterno dell’azienda e che gli operai fossero tutti in disparte in attesa dell’esito dell’incontro con la GLS di Piacenza.

L’USB, l’Unione dei Sindacati di Base, dopo la morte di dichiarerà:

“la GLS, e la cooperativa di intermediazione di mano d’opera presente in quello stabilimento e in molti altri e che più volte si è distinta per i ricatti schiavistici che impone ai suoi lavoratori, che di fronte alla probabile perdita di profitto a causa del blocco dello stabilimento, ha aizzato l’autista a forzarlo. Ma la GLS è anche colpevole di aver sempre cercato di sottrarsi agli accordi a cui, a prezzo di dure lotte, l’avevamo costretta per eliminare la precarietà e garantire diritti e umanità nei luoghi di lavoro”

“A volte è il colore della pelle a renderti ribelle a volte la resistenza come Pancho Villa Emiliano Zapata come Che Guevara come Salvador Allende a volte è il razzismo come Hampton e Clark a volte solo combattere per una vita migliore Come Abdel Salam Ahmed Eldanf”

Fronte Unico, L’ultimo respiro fa da testamento