29 Agosto 1991

A Palermo viene ucciso Libero Grassi, imprenditore impegnato nella lotta alla mafia.

Chiamato Libero dal padre, fortemente antifascista, possiede una fabbrica a Palermo. Cosa Nostra pretende il pagamento del pizzo, ma Libero Grassi si rifiuta di pagarlo e denuncia la cosa alle autorità. Grazie anche all’aiuto dei suoi dipendenti riesce a denunciare alcuni emissari.

Quando però denuncia pubblicamente la cosa con una lettera al “Giornale di Sicilia” viene di fatto condannato a morte e ucciso da Cosa Nostra.

Per il suo omicidio nel 1997 vengono condannati Marco Favaloro e Salvatore Madonia come esecutori materiali del delitto, mentre come mandanti vengono condannati nel 2004 vari boss, tra cui Totò Riina, Bernardo Provenzano e Pietro Aglieri.