6 Agosto 1945

Una bomba atomica chiamata in codice Little Boy viene sganciata dal B-29 statunitense Enola Gay sulla città di Hiroshima in Giappone, alle 8:16 di mattina (ora locale).

Esplose ad un’altitudine di 576 metri con una potenza pari a 12.500 tonnellate di TNT uccidendo all’istante 80.000 persone (altre 60.000 moriranno entro la fine dell’anno a causa delle malattie causate dal fallout nucleare) e distruggendo circa l’80% dell’area edificata della città


6 Agosto 1922

Gli Arditi del Popolo e le formazioni di difesa proletaria costringono gli squadristi fascisti della marcia su Roma ad abbandonare l’assedio del quartiere Oltretorrente di Parma nelle mani dell’esercito e ad abbandonare la città.

Il 31 Luglio 1922 viene proclamato lo sciopero generale dai sindacati di sinistra contro “le violenze squadriste” e il silenzio e l’accondiscendenza dello Stato ad esse; a Parma aderiscono in tantissimi, appartenenti agli Arditi del Popolo e alla Legione Proletaria Filippo Corridoni.

Come da indicazione di Mussolini, visto che il governo non riesce a stroncare lo sciopero, il 1 Agosto circa 10.000 uomini si muovono per occupare Parma. Dopo i primi infruttuosi tentativi degli squadristi, vengono quasi raddoppiati gli uomini nell’assedio, e il comando viene affidato a Italo Balbo.

Tutta la popolazione di Parma, di ogni sesso ed età partecipa agli scontri, le donne combattono e non fanno solo le staffette.

Gli squadristi devastano il centro della città (il circolo dei ferrovieri e la sede del giornale “Il Piccolo” e dell’Unione del Lavoro e del Partito Popolare) ma non riescono a sfondare nelle zone periferiche, soprattutto nello storico quartiere popolare “Oltretorrente”

Il 6 Agosto i fascisti si rendono conto di non poter conquistare la città e passano il controllo dell’ordine pubblico all’esercito e si ritirano.

Moriranno 2 fascisti e 5 Arditi del Popolo.

Le città ancora in stato d’assedio al 6 Agosto oltre a Parma saranno soltanto Ancona, Livorno, Genova e Roma.

Rimarrà celebre la scritta in in dialetto parmigianio “Balbo t’è pasè l’Atlantic ma miga la Pèrma” (“Balbo, hai attraversato l’oceano ma non il Torrente Parma“) anche se non viene tracciata in quei giorni ma almeno una trentina di anni dopo.

Questo episodio viene rievocato dalla canzone “L’Oltretorrente” degli Atarassia Grop, che viene tra l’altro scelta dal fumettista Zerocalcare per concludere il suo reportage a fumetti nella regione del Rojava dove i Curdi combattono contro l’ISIS.

Il testo de L’Oltretorrente degli Atarassia Grop

Se anche stanotte durasse cent’anni staremo svegli abbracciandoci al buio
Il nemico è alle porte della nostra città
Se anche stanotte durasse cent’anni staremo in piedi abbracciati ad un sogno
Che ha una scritta sul volto: Da qui non si passerà!
L’orgoglio diventa un’arma negli occhi dei bottegai
Si leva l’urlo di Parma: Non ci avrete mai!
L’oltretorrente non si arrende, stringe i pugni e spara e sanguinando spera
Grida all’aurora che si accende con voce fiera “Evviva, a Roma non si arriva!”
Se anche stanotte durasse cent’anni resiste il sogno di un giorno di sole
Gloria riempi le strade della nostra città
Se anche stanotte durasse cent’anni sorrideremo inchiodati alla croce
Morte fatti da parte che passa la libertà
L’amore diventa un’arma nel cuore, nel cuore dei bottegai
Ancora un urlo su Parma: Non ci avrete mai!
L’oltretorrente non si arrende, stringe i pugni e spara e sanguinando spera
Grida all’aurora che si accende con voce fiera “Evviva, a Roma non si arriva!”
L’oltretorrente non si arrende, stringe i pugni e spara e sanguinando spera
Grida all’aurora che si accende con voce fiera “Evviva, a Roma non si arriva!”
Con voce fiera “Evviva, a Roma non si arriva!”
Con voce fiera “Evviva, a Roma non si arriva!”

Atarassia Grop, L’Oltretorrente