5 Aprile 1994

5 Aprile 1994

Kurt Cobain, cantautore e chitarrista del gruppo grunge Nirvana si suicida con un colpo di fucile a pompa alla testa.

Preoccupato che la sua musica venisse strumentalizzata a causa del successo che stavano riscuotendo i Nirvana, Kurt Cobain scivola nella depressione e aumenta in modo considerevole il consumo di eroina, un modo semplice per fuggire alle pressioni dei media e dai suoi dolori di stomaco, sempre più frequenti a causa dello stress.

La dipendenza da eroina lo isola dagli altri elementi del gruppo e dalla moglie Courteny Love.

Il 30 Gennaio 1994 registra il suo ultimo brano a Seattle, “You know you’re right”.
Qualche tempo dopo rifiuta un contratto da 8 milioni di dollari per suonare al festival Lollapalooza.

Il 2 Marzo 1994, dopo una data a Monaco di Baviera in cui gli vengono diagnosticate una bronchite e una laringite, decide di prendersi una settimana di riposo a Roma, dove viene raggiunto dalla moglie e dalla figlia. Nella notte tenta il suicidio ingerendo 50 pasticche di Rohypnol mischiate a champagne. Viene portato in ospedale e salvato grazie ad un cocktail di farmaci.

Dopo essersi ripreso torna negli Stati Uniti allontanandosi da tutto e da tutti e passando sempre più tempo a drogarsi. Il 30 Marzo cerca di disintossicarsi all’Exodus Medical Center di Los Angeles, ma dopo due giorni scavalca il muro del centro, prende un taxi e si fa portare all’aeroporto, dove vola a Seattle.
A Seattle viene visto da alcuni amici, ma nessuno sa dove si trovi esattamente. Il 3 Aprile Courtney Love contatta un investigatore privato incaricandolo di trovare il marito.

Il suo corpo viene trovato l’8 Aprile 1994 da un elettricista nel garage della sua casa sul Lago Washington.

Kurt Cobain si è suicidato con un colpo di fucile a pompa alla testa. Nel suo sangue viene trovata un’altissima dose di eroina e di Valium. Il rapporto autoptico indica la data della morte come il 5 Aprile 1994.

Lascia una lettera d’addio:

Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po’ vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire. Tutti gli avvertimenti della scuola base del punk-rock che mi sono stati dati nel corso degli anni, dai miei esordi, intendo dire, l’etica dell’indipendenza e di abbracciare la vostra comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell’ascoltare musica e nemmeno nel crearla e nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio, quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury, a lui la folla lo inebriava, ne ritraeva energia e io l’ho sempre invidiato per questo, ma per me non è così. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l’apprezzo, Dio mi sia testimone che l’apprezzo, ma non è abbastanza).
Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo colpito e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po’ stordito per ritrovare l’entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fan della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l’empatia che ho per tutti. C’è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile, ingrato, Pesci, Gesù santo! Perché non ti diverti e basta? Non lo so. Ho una moglie divina che trasuda ambizione ed empatia e una figlia che mi ricorda troppo di quando ero come lei, pieno di amore e gioia.
Bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l’idea che Frances diventi una miserabile, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall’età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! Non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
Pace, amore, empatia. Kurt Cobain.
Frances e Courtney, io sarò al vostro altare.
Ti prego Courtney continua ad andare avanti, per Frances.
Perché la sua vita sarà molto più felice senza di me.
VI AMO. VI AMO.