28 gennaio 1982

28 Gennaio 1982

Viene liberato a Padova il generale James Lee Dozier, allora comandante della NATO nell’Europa Meridionale, rapito 42 giorni prima dalle Brigate Rosse.

Il sequestro Dozier è considerato l’episodio che segna l’inizio del declino delle Brigate Rosse in Italia dopo gli eventi degli anni di piombo.

Era stato rapito dalle Brigate Rosse a Verona il 17 dicembre 1981 mentre era sottocapo di stato maggiore addetto alla logistica del Comando delle Forze terrestri della NATO nell’Europa meridionale. Il sequestro avviene nel suo appartamento, intorno alle 18, a opera di un commando di quattro uomini e una donna: Antonio Savasta, Pietro Vanzi, Ugo Milani, Cesare Di Lenardo e Barbara Balzerani, che entrano in casa travestiti da idraulici, Giovanni Ciucci che rimane in strada alla guida dell’automezzo su cui viene caricato il generale. La moglie di Dozier verrà solo immobilizzata per impedirle di dare l’allarme.

Durante la prigionia Dozier riesce a togliersi temporaneamente le cuffie che hanno posto sulle sue orecchie mentre l’addetto alla sua sorveglianza non guarda, consentendogli di identificare il variare del giorno e della notte. Egli registra i giorni sul suo diario fino un totale di 40. Infatti sarà in grado di tenere un diario giocando un solitario e scrivendo falsi punteggi su un pezzo di carta fornitogli dai suoi sorveglianti. Questi punteggi sono in un codice alfanumerico da lui ideato, basato sulle sette pile di carte da gioco e il numero di carte di ogni pila.

Le Brigate Rosse terranno prigioniero Dozier per 42 giorni, fino al 28 gennaio 1982.

Judy Dozier, moglie del generale, non viene rapita ma tenuta brevemente sotto la mira di un’arma da fuoco per obbligare Dozier a obbedire e i terroristi e la lasciano incatenata nella lavanderia dellꞌappartamento. Judy Dozier verrà liberata dopo che aver fatto rumore battendo con spalle e ginocchia contro la lavatrice e richiamando così l’attenzione dei vicini di casa.

A seguito anche di una trattativa infruttuosa con agenti del KDS bulgaro, sempre interessati a possibili segreti militari dell’allora blocco occidentale, viene liberato a Padova il 28 gennaio 1982, al culmine delle indagini guidate da Umberto Improta, con un’incursione del NOCS, reparto speciale della Polizia di Stato, nell’appartamento di via Pindemonte; darà lo stesso presidente statunitense Ronald Reagan a congratularsi via telefono per la sua liberazione.

La sua liberazione però non è scevra da violenze e comportamenti inaccettabili da parte delle forze dell’ordine, sia durante l’irruzione che nei giorni subito successivi all’arresto, come ben documentati dal documentario del 2022 “Il sequestro Dozier – Un’operazione perfetta“.