4 Luglio 1961

Incidente del sottomarino nucleare russo K-19.

Il K-19 era un sottomarino nucleare russo di classe Hotel che il 4 Luglio 1961 stava svolgendo delle esercitazioni militari nell’Atlantico del Nord (vicino all’isola di Jan Mayen). A causa della pressione durante l’immersione a 400 m di profondità si danneggia l’antenna di onde lunghe a bassa frequenza, utilizzata per le trasmissioni a medio e lungo raggio; poco dopo un’avaria alle pompe di raffreddamento provoca il surriscaldamento del reattore di poppa.

Impossibilitato a comunicare con Mosca per il guasto all’antenna, l’equipaggio si trova ad affrontare grossissimi problemi: la temperatura del reattore aumenta fino agli 800 °C sfiorando la temperatura di fusione; cercando di riparare il sistema 6 uomini organizzati in 3 squadre da 2, sono equipaggiati con tute di protezione contro gli agenti chimici del tutto inefficaci contro le radiazioni. Moriranno tutti e 7 per contaminazione, e altre 20 persone dell’equipaggio entro un paio d’anni.

Il capitano del sottomarino, Zateyev, si dirige a sud per cercare altri sottomarini russi, ma trova soltanto navi da guerra statunitensi, che nonostante la guerra fredda in corso intercettano il messaggio e offrono aiuto. Il capitano però, spaventato dall’idea che segreti militari sovietici potessero cadere in mano agli USA, rifiuta  e trova finalmente un sottomarino amico, l’S-270, che evacua l’equipaggio e traina il sottomarino fino alla base.

Qui il K-19 contamina una zona di 700 metri di raggio. Ci vorranno due anni per rimuovere i reattori danneggiati.


4 Luglio 1944

Stragi naziste nel comune di Cavriglia (Arezzo), nei paesi di Meleto Valdarno (94 morti) e Castelnuovo dei Sabbioni (73).

I reparti tedeschi della Divisione Hermann Göring rastrellano 191 civili maschi tra i 14 e gli 85 anni, che vengono tutti uccisi con raffiche di mitra e poi bruciati, nelle campagne di Arezzo nei paesi di Meleto, Castelnuovo, Massa e San Martino.

Compiuta la strage i nazisti scompaiono senza lasciare traccia, senza che se ne sapessero i responsabili né i motivi di tale rappresaglia.

Solo grazie alle inchieste dello Special Investigation Branch inglese (anche se secretate fino agli anni novanta negli archivi di Kew a Londra) e ai ritrovamenti nell’Armadio della Vergogna al Ministero dell’Interno di Roma vengono dati nomi e volti agli esecutori della strage.