20 Marzo 1994

20 Marzo 1994

A Mogadiscio in Somalia vengono uccisi Miran Hrovatin e Ilaria Alpi, inviata del TG3 che stava seguendo la guerra civile somala e indagando su un traffico d’armi e di rifiuti tossici illegali in cui probabilmente la stessa Alpi aveva scoperto il coinvolgimento dell’esercito e di altre istituzioni italiane.

I due giornalisti avevano scoperto un traffico internazionale di veleni, rifiuti tossici e radioattivi prodotti nei Paesi industrializzati e stivati nei Paesi poveri dell’Africa, in cambio di tangenti e armi scambiate coi gruppi politici locali. La commissione non ha però approfondito la possibilità che l’omicidio possa essere stato commesso per le informazioni raccolte dalla Alpi sui traffici di armi e di rifiuti tossici, che avrebbero coinvolto anche personalità dell’economia italiana.

Sulla “scena del delitto” erano presenti due troupe televisive: quella della Svizzera italiana (RTSI) ed una americana (ABC).
Le immagini che ci sono giunte, di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin colpiti ed accasciati nell’abitacolo del loro fuoristrada, sono state girate dall’operatore dell’Abc, di origine greca, trovato ucciso qualche mese dopo a Kabul in una stanza d’albergo. Vittorio Lenzi, operatore della troupe svizzera-italiana è rimasto vittima di un incidente stradale sul lungolago di Lugano (mai chiarito del tutto nella dinamica).




20 Marzo 1986

20 marzo

Nel supercarcere di Voghera viene avvelenato Michele Sindona con un caffè al cianuro.

Sindona era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio Ambrosoli solo due giorni prima. Morirà due giorni dopo l’ingerimento del veleno, in coma profondo.
La sua morte verrà archiviata come suicidio, visto che il cianuro di potassio ha un forte odore pungente, ed è molto improbabile l’assunzione involontaria. Tale tentativo di auto-avvelenamento lo avrebbe riportato negli Stati Uniti, da dove era stato appena estradato. Carlo Rocchi l’aveva appena visitato in carcere garantendogli l’appoggio degli americani per i suoi problemi legali.

Il giornalista e docente universitario Sergio Turone ipotizzerà che a mandare la bustina di zucchero contenente cianuro sia stato Giulio Andreotti, facendogli credere che il veleno gli avrebbe causato soltanto un malore che gli avrebbe permesso l’estradizione negli USA. La giustificazione per questa accusa andrebbe ricercata nel timore che Sindona nel processo d’appello avrebbe confessato i segreti sui rapporti tra politica, mafia e P2:

“Fino alla sentenza del 18 marzo 1986 Sindona [aveva] sperato che il suo potente protettore [Andreotti] trovasse la via per salvarlo dall’ergastolo. Nel processo d’appello, non avendo più nulla da perdere, avrebbe detto cose che finora aveva taciuto”

Non esistono però prove che confermeranno questa ipotesi.