16 Agosto 1926

Il cadavere di Giacomo Matteotti, rapito e ucciso dalla polizia fascista nel giugno dello stesso anno dopo aver accusato in parlamento il partito fascista di brogli elettorali, viene ritrovato in un bosco a Riano.

Il 10 giugno 1924 intorno alle ore 16.15 Matteotti esce di casa a piedi per dirigersi verso Montecitorio decidendo di percorrere il lungotevere Arnaldo da Brescia (per poi tagliare verso Montecitorio), piuttosto che incamminarsi lungo la via Flaminia per poi raggiungere il Corso attraverso gli archi di Porta del Popolo.

Qui, secondo le testimonianze dei due ragazzini presenti all’evento, è ferma un’auto con a bordo alcuni individui, poi in seguito identificati come i membri della polizia politica: Amerigo Dumini, Albino Volpi, Giuseppe Viola, Augusto Malacria e Amleto Poveromo.

Due degli aggressori appena si accorgono del parlamentare social-unitario gli balzarono addosso. Ciononostante Matteotti riesce a divincolarsi buttandone uno a terra e rendendo necessario l’intervento di un terzo che lo stordisce colpendolo al volto con un pugno. Gli altri due intervengono per caricarlo in macchina. In seguito i due ragazzini identificheranno anche la vettura, da altri testimoni descritta semplicemente come “un’automobile, nera, elegante, chiusa”, per una Lancia Kappa.

I due ragazzini, avvicinatisi al veicolo, saranno allontanati rudemente, poi la macchina ripartirà ad alta velocità.

Nel frattempo all’interno della vettura scoppia una rissa furibonda e dall’abitacolo della vettura Matteotti riesce a gettare fuori il suo tesserino da parlamentare che verrà ritrovato da due contadini presso il Ponte del Risorgimento.

Non riuscendo a tenerlo fermo Giuseppe Viola, dopo qualche tempo, estrae un coltello e colpisce Matteotti sotto l’ascella e al torace uccidendolo dopo un’agonia di diverse ore. Per sbarazzarsi del corpo i cinque girovagano per la campagna romana, fino a raggiungere verso sera la Macchia della Quartarella, un bosco nel comune di Riano a 25 km da Roma.

Qui, servendosi del cric dell’auto, seppelliscono il cadavere piegato in due. Poi ritornarono a Roma dove lasciano la vettura in un garage privato. Subito informano Filippelli e De Bono degli avvenimenti e poi si allontanano cercando di nascondersi.

Il cadavere verrà ritrovato soltanto il 16 Agosto.

“Come Matteotti che si alza in parlamento e parla a tutti sapendo di essere ormai un uomo morto”

Fronte Unico, L’ultimo respiro fa da testamento