12 Dicembre 1970

12 Dicembre 1970

Saverio Saltarelli viene ucciso a Milano dalla polizia durante la manifestazione dell’anniversario della strage di Piazza Fontana.

Saverio era nato da una famiglia di pastori, si era trasferito giovanissimo a Milano.

Il 12 Dicembre 1970 ricorre il primo anniversario della Strage di Piazza Fontana.

Sono in programma quattro manifestazioni: una da Via Conservatorio a Piazza Duomo, indetta dall’ANPI per protestare contro le condanne a morte inflitte ad alcuni militanti baschi dal regime franchista al termine di un processo svoltosi a Butgos in Spagna; la seconda, un presidio antifascista promosso dal Movimento studentesco nella zona circostante all’università Statale di via Festa del Perdono; un corteo da piazza del Duomo organizzato dai circoli anarchici in occasione del primo anniversario della strage di piazza Fontana e della morte di Giuseppe Pinelli; l’ultima un’adunata in piazza San Carlo dei gruppi del neofascismo cittadino legati al MSI.

Le ultime due vengono vietate dal questore per motivi di ordine pubblico.

Gli incidenti cominciano alle 17, al termine del corteo dell’ANPI, quando in Via Torino la celera carica gli anarchici spingendoli verso l’Università Statale. Anche i fascisti da Piazza San Babila muovono verso la Statale, seguiti da carabinieri e polizia. All’Università c’è il presidio del Movimento Studentesco. È lì che si concentrano polizia e carabinieri.

Gli scontri sono aspri e un centinaio di carabinieri agli ordini del capitano Antonio Chirivì aprono il fuoco contro gli studenti. Spari di pistola e candelotti lacrimogeni sparati ad altezza uomo.

Il bilancio parla di un giornalista e di uno studente feriti dai proiettili e Saverio Saltarelli morto, ucciso da un colpo in pieno petto di un candelotto lacrimogeno ricoperto di metallo.


12 Dicembre 1969

12 Dicembre 1969

Nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano esplode una bomba che causa 16 morti e 88 feriti. È la strage di Piazza Fontana.

Alle ore 16:37 una bomba scoppia nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano, uccidendo diciassette persone (quattordici sul colpo) e ferendone altre ottantotto.

Nei primi attimi dopo l’attentato non ci si rende conto della reale natura della deflagrazione, tant’è che si diffonde la notizia non dello scoppio di una bomba, bensì quella dell’esplosione della caldaia della banca stessa.

Le successive esplosioni e i segni evidenti dello scoppio di un ordigno tuttavia smentiscono quasi subito le prime voci circolate e mettono i milanesi e il resto del Paese davanti alla tragica realtà dei fatti.

L’ordigno era stato collocato in modo da provocare il massimo numero di vittime: sotto il tavolo al centro del salone riservato alla clientela, di fronte all’emiciclo degli sportelli. La potenza dell’esplosione è testimoniata dagli effetti distruttivi sui locali devastati.

I nomi delle vittime della strage sono:

  • Giovanni Arnoldi
  • Giulio China
  • Eugenio Corsini
  • Pietro Dendena
  • Carlo Gaiani
  • Calogero Galatioto
  • Carlo Garavaglia
  • Paolo Gerli
  • Luigi Meloni
  • Vittorio Mocchi
  • Gerolamo Papetti
  • Mario Pasi
  • Carlo Perego
  • Oreste Sangalli
  • Angelo Scaglia
  • Carlo Silva
  • Attilio Valè