13 Dicembre 2011

13 Dicembre 2011

A Firenze Samb Modou e Diop Mor vengono uccisi da Gianluca Casseri, un estremista di destra sostenitore e attivista del gruppo politico neofascista CasaPound, che si suicida mentre le forze dell’ordine gli danno la caccia.

Alle 12.30, a Piazza Dalmazia, Gianluca Casseri, noto simpatizzante e attivista di CasaPound, spara con un .357 Magnum in direzione di alcuni senegalesi, uccidendo Samb Modou e Diop Mor. Un’altra persona, Moustapha Dieng, si salva ma rimane ferito alla schiena e alla gola. Dopo l’azione omicida, l’attentatore fugge a bordo della sua auto.

Scatta subito una caccia all’uomo condotta da polizia e carabinieri, mentre dopo il duplice omicidio ci sono manifestazioni spontanee di protesta di alcuni gruppi della comunità senegalese. Un corteo parte da piazza Dalmazia e arriva alla Fortezza da Basso, invadendo il centro della città. Una delegazione raggiunge la Prefettura, dove accorrono anche il sindaco Matteo Renzi e il presidente della Regione Enrico Rossi. In questi momenti un gruppetto si stacca dal corteo e si registrano attimi di tensione, proseguiti anche nel pomeriggio, con dei cassonetti rovesciati, alcune vetrine spaccate e negozi danneggiati in via Circondaria e in zona Fortezza Da Basso.

Casseri viene localizzato verso le 15.00, dopo l’allarme lanciato da due agenti della questura che, durante la pausa pranzo, avevano udito degli spari nelle vicinanze del Mercato Centrale di San Lorenzo. Casseri procede con la sua missione omicida e spara a Sougou Mor, ferendolo gravemente, e a Mbenghe Cheike, che si salva. La polizia riesce infine a individuare Casseri nel parcheggio sotterraneo del Mercato Centrale, dove l’assassino, sentendosi braccato, si uccide.


13 Dicembre 2003

13 Dicembre 2003

L’ex Presidente iracheno Saddam Hussein viene catturato nei pressi della sua città natale, Tikrit.

Sottoposto a processo (cominciato il 19 ottobre 2005) da un tribunale iracheno assieme ad altri sette imputati, fra cui il fratellastro, tutti gerarchi del suo regime, per crimini contro l’umanità, in relazione alla strage di Dujayl del 1982 (148 sciiti uccisi), il 5 novembre 2006 è stato condannato a morte per impiccagione (Saddam aveva richiesto la fucilazione) e il 26 dicembre 2006 la condanna è stata confermata dalla Corte d’appello.

Con lui è stato condannato a morte per impiccagione anche Awwad al-Bandar, presidente del tribunale rivoluzionario, mentre Ṭāhā Yāsīn Ramaḍān, vice presidente, è stato condannato prima all’ergastolo, poi all’impiccagione.

L’esecuzione per impiccagione è avvenuta alle 6 del mattino (ora irachena) del 30 dicembre 2006, data che coincideva con la festa del sacrificio, la maggiore solennità islamica.