4 Gennaio 1947

Il sindacalista Accursio Miraglia viene assassinato da Cosa Nostra a Sciacca.

Riuscì a creare e a dirigere la prima Camera del Lavoro siciliana, nata a Sciacca, suo paese d’origine. Organizzata in modo da poter esprimere al massimo lo spirito comunitario e i diritti dei lavoratori, la Camera del Lavoro saccense fu un esempio, così come lo era stato il Comitato Antifascista di Sambuca di Sicilia, per i nascenti sindacati e sindacalisti che purtroppo avranno un futuro pieno di lacrime e ingiustizie.

Uomini come Miraglia e Domenico Cuffaro (presidente del Comitato Antifascista di Sambuca e futuro dirigente della Camera del Lavoro saccense) crearono i presupposti del risveglio del popolo siciliano, le loro lotte ebbero eco in tutta la provincia se non oltre.

«La forza dell’uomo civile è la legge, la forza del bruto e del mafioso è la violenza fisica e morale. Noi, malgrado quello che si sente dire di alcuni magistrati, abbiamo ancora fiducia nella sola legge degli uomini civili, che alla fine trionfa nello spirito dell’uomo che è capace di sentirne il “Bene”. Temiamo, invece la violenza perché offende la nostra maniera di vedere e concepire le cose. Lungi dalla perfezione e dall’infallibilità, siamo però in buona fede, e non cerchiamo altro che la possibilità di ripresa della nostra gente e in altre parole di dare il nostro piccolo contributo all’emancipazione e alla dignità dell’uomo. È solo questo il filo conduttore che ci ispira e ci porta nel rischio. Non è colpa nostra se qualcuno non lo arriva a capire: non arrivi a capire, cioè, che ci sia, ogni tanto, qualcuno disposto anche a morire per gli altri, per la verità per la giustizia. Attento però a questo qualcuno che da sprovveduto e morto non diventi un simbolo molto ma molto più grande e pericoloso.»

Accursio Miraglia

Il 4 Gennaio 1947 viene ucciso dalla mafia con una raffica di mitra, davanti alla porta di casa sua, in vicolo Orfanotrofio, a Sciacca. Era di ritorno dalla Camera del Lavoro. Aveva 51 anni, era sposato e padre di figli.

Viene ucciso soprattutto a causa delle sue lotte contro i latifondisti e all’applicazione delle leggi Gullo-Segni, che destinava alle cooperative i terreni incolti appartenenti ai latifondi.

Accursio Miraglia non ha mai avuto giustizia. Le indagini non sono mai arrivate a una conclusione, a una condanna di esecutori e mandanti.

Il figlio Nico ha istituito una fondazione “Accursio Miraglia” per tenere sempre viva la memoria del padre, ricordare tutte le vittime della mafia e il loro sacrificio, portare avanti la loro azione e promuovere attività antimafia soprattutto nelle scuole e tra i giovani.

La storia di Accursio Miraglia ha ispirato poeti e scrittori. Leonardo Sciascia ha rivelato nel libro intervista La Sicilia come metafora: “Il giorno della civetta mi è stato ispirato dall’assassinio a opera della mafia, a Sciacca, del sindacalista comunista Miraglia”.