3 Giugno 1927

Ottavio Bottecchia, ciclista, viene ritrovato agonizzante da un contadino lungo una strada di Peonis. Morirà dopo 12 giorni.

Diventa ciclista professionista molto tardi, a 27 anni; prima aveva lavorato come muratore e carrettiere, per questo il suo soprannome è il Muratore del Friuli. Partecipa alla prima guerra mondiale nel 6° Battaglione Bersaglieri Ciclisti e insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare.

Tornato dalla guerra vince alcune corse dilettantistiche e si fa notare da Luigi Ganna, primo vincitore del Giro d’Italia, che lo ingaggia. Nel 1923 partecipa alla Milano-Sanremo (8°) e poi al Giro d’Italia, dove arriva quinto ma vince la classifica isolati (correndo senza squadra). Sempre nel 1923 viene inviato al Tour de France in rappresentanza dell’Italia: riesce ad indossare la Maglia Gialla e a chiudere al secondo posto.

Per lui è la svolta: vince il Tour nel 1924 e il 1925, e con la fama e i soldi Bottecchia fonda una ditta per la costruzione di biciclette.

Il 3 Giugno 1927 viene ritrovato agonizzante lungo una strada di Peonis, frazione di Trasaghis in provincia di Udine. Nonostante venga ricoverato all’ospedale di Gemona del Friuli morirà 12 giorno dopo. Le indagini concluderanno le indagini come “morte accidentale”, ma sulla vicenda verranno formulate diverse ipotesi tutte inerenti all’omicidio: per motivi politici, per il racket delle scommesse fino al movente sentimentale.

Secondo il parrocco di Peonis, Don Dante Nigris, Bottecchia era stato aggredito in un agguato politico per il suo antifascismo, tesi avvalorata dal fatto che al suo funerale mancheranno tutti i più forti ciclisti italiani del tempo, tra cui Costante Girardengo e Alfredo Binda, mentre non mancheranno ciclisti francesi e belgi venuti appositamente per rendergli omaggio.

Alla storia di Ottavio Bottecchia verrà dedicata una puntata di “La storia in giallo”, programma radiofonico ideato e condotto da Antonella Ferrera e trasmesso il 7 dicembre 2005 da Rai Radio 3.