29 Luglio 1900

A Monza, Gaetano Bresci uccide il re d’Italia Umberto I di Savoia sparandogli contro tre o quattro (le fonti storiche non concordano) colpi di rivoltella.

Il sovrano stava rientrando in carrozza nella sua residenza monzese dopo aver assistito a un saggio ginnico cui seguì una premiazione presso la società sportiva “Forti e Liberi”. Il regicidio, immortalato in una celebre tavola del pittore Achille Beltrame per La Domenica del Corriere, avvenne sotto gli occhi della popolazione festante che salutava il monarca.

Bresci si lasciò catturare dal maresciallo dei carabinieri Andrea Braggio senza opporre resistenza e fu lo stesso carabiniere a salvarlo, proteggendolo dal linciaggio a cui stava per essere sottoposto dalla folla inferocita.

Fu processato per regicidio e condannato all’ergastolo. Gaetano Bresci fu recluso nel carcere di Porto Longone (oggi Porto Azzurro), in una delle venti celle che formano la sezione d’isolamento denominata “la Rissa”, sotto una finestra della quale egli scrisse “la tomba dei vivi”.