18 Marzo 1980

18 marzo

In Russia, un razzo Vostok esplode sulla piattaforma di lancio, durante un’operazione di rifornimento, uccidendo 50 persone.

La notizia dell’incidente non viene diffusa dal governo sovietico. Soltanto dopo la fine della Guerra Fredda verranno celebrate le 50 vittime dell’incidente.


18 Marzo 1978

18 marzo

Vengono assassinati a Milano Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, del Centro Sociale Leoncavallo.

Fausto e Iaio (Lorenzo Iannucci), dopo un pomeriggio al parco si incontrano alla Crota Piemunteisa in Via Leoncavallo. Nella sala da biliardo ci sono tre ragazzi che nessuno conosce, nonostante sia un ritrovo abituale dei ragazzi che frequentano il Centro Sociale Leoncavallo di Milano.
Quando i due ragazzi escono per andare a casa di Fausto a cena, in Via Manicelli alle 19:55 incontrano i tre ragazzi della sala da biliardo. Dopo qualche scambio di battute, spari.
I due, entrambi diciottenni, vengono uccisi da 8 colpi di pistola calibro 32.

Iaio muore sul colpo, Lorenzo resisterà fino all’arrivo dell’ambulanza e morirà durante il viaggio in ospedale.

Sono numerose le rivendicazioni del duplice omicidio, tutte che rimandano a sigle neofasciste. La più credibile per gli inquirenti è quella dei NAR – Brigata combattente Franco Anselmi – di Roma. Tra gli appartenenti alla brigata ci sono Massimo Carminati, legato alla Banda della Magliana (e recentemente inquisito per Mafia Capitale, ma anche accusato per l’omicidio Pecorelli e per il depistaggio sulla Strage di Bologna insieme a due ufficiali del SISMI), Claudio Bracci e Mario Corsi.

Chi sono Lorenzo e Iaio? I due conducevano indagini sul traffico di eroina e cocaina nel loro quartiere, traffici gestiti dalla criminalità organizzata e dall’estrema destra milanese.
Il giornalista Mauro Brutto, de l’Unità, indaga sull’omicidio dei due. In Novembre gli sparano contro tre colpi di pistola, mancandolo. Il 25 Novembre viene investito da una Simca 1100 bianca, che lo uccide e scappa. Il suo borsello, pieno di carte (un vero e proprio dossier), scompare con la Simca 1100 per venire ritrovato un’ora dopo nei pressi dell'”incidente”. Vuoto.

Nel 2011 la madre di Fausto accuserà i servizi segreti dell’omicidio di suo figlio e del suo amico. Parla di killer giunti da Roma (blindata dalle forze dell’ordine, siamo due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro) a Milano.

In un’intervista a Radio24 dirà:

Negli anni ho riannodato i fili della memoria, i pezzi di un piccolo mosaico che mi ha permesso di raggiungere la vera verità che io conosco. Mio figlio è stato vittima di un commando di killer giunti da Roma a Milano, nel pieno del rapimento di Aldo Moro, in una città blindata da forze dell’ordine. Un omicidio su commissione di uomini dei servizi segreti.

A sette metri di distanza dalla camera di Fausto Tinelli il 1° Ottobre verrà scoperto un covo delle Brigate Rosse. All’ultimo piano della palazzina Tinelli, già dal Gennaio 1978 ci sono movimenti strani di gente che sale in mansarda con parabole e grossi scatoloni. Come se si apprestassero a intercettare e a tenere sotto controllo il covo delle BR.

Sembra che ancora una volta (come del resto succederà due anni dopo a Valerio Verbano a Roma) servizi segreti (più o meno deviati) ed estremisti di destra si siano adoperati per proteggere il sistema con la strategia del terrore.

Il Sostituto Procuratore Armando Spataro (e gli altri 4 che gli succederanno) non individueranno né i mandanti né gli esecutori del duplice omicidio.

Il 24 Settembre 1999 il caso verrà archiviato.

Fausto Tinelli: erede della Sconfitta. Lorenzo Iannucci: erede della Sconfitta.