3 Agosto 1981
Roberto Peci, fratello del primo collaboratore di giustizia ex BR Patrizio, viene assassinato con 11 colpi di pistola.
In seguito al pentimento del fratello Patrizio, esponente di spicco dell’organizzazione terroristica, Roberto Peci, viene sequestrato il 10 giugno 1981 a San Benedetto del Tronto da un commando di quattro terroristi.
Il rapimento di Roberto Peci, fratello di Patrizio, primo pentito delle BR, viene deciso dall’ala movimentista delle Brigate Rosse, guidata da Giovanni Senzani, molto probabilmente per “una feroce vendetta trasversale dietro la quale si intravedeva un messaggio a tacere sui misteri del caso Moro, rivolto agli altri brigatisti arrestati e divenuti collaboratori di giustizia”.
Peci viene accusato di tradimento e delazione, conseguenza dell’arresto e del pentimento del fratello Patrizio, e nei 55 giorni di prigionia viene spesso sottoposto a interrogatorio dai suoi sequestratori, capeggiati da Giovanni Senzani.
L’interrogatorio viene filmato ed inviato agli organi di stampa.
Roberto Peci viene assassinato il 3 agosto del 1981, dopo 55 giorni di prigionia.
Lo stesso Giovanni Senzani fotografa il momento dell’esecuzione, avvenuta con 11 colpi di arma da fuoco, in un casolare abbandonato nella campagna romana, in via Fosso dello Statuario.
La durata della sua prigionia (55 giorni) e le modalità della sua esecuzione (11 colpi di mitra), coincidono con quelle subite dall’onorevole Aldo Moro, rapito il 16 marzo 1978 e ucciso il 9 maggio 1978, sempre con 11 colpi di mitra
Il corpo verrà fatto ritrovare vicino l’ippodromo delle Capannelle, nei pressi di via di Casal Rotondo.