11 Febbraio 2015
Özgecan Aslan, studentessa universitaria, viene uccisa durante un tentativo di stupro in Turchia, dando origine a proteste in tutto il paese contro le molestie e la violenza sulle donne.
Özgecan Aslan è una studentessa universitaria turca, che viene uccisa mentre resisteva a un tentativo di stupro l’11 Febbraio 2015, a soli 20 anni. Lo stupro avviene su un minibus a Mersin, in Turchia. Il suo corpo bruciato verrà ritrovato solo due giorni più tardi, il 13 Febbraio.
L’omicidio è stato compiuto da Ahmet Suphi Altındöken, da suo padre Necmettin Altındöken e dall’amico Fatih Gökçe.
Tutti i colpevoli vengono condannati all’ergastolo senza possibilità di condizionale.
L’omicidio porta a una diffusa e violenta protesa in tutto il paese nei giorni seguenti. Migliaia di manifestanti scendono in piazza in molte province contestando le poche risposte date dal governo contro gli stupri delle donne non conservatrici.
Le proteste portano a numerose riforme per combattere in modo più funzionale le violenze di genere.
Il caso riceve grande attenzione anche sui social media e convince molte donne a condividere le loro esperienze di molestie.
L’omicidio diventa un catalizzatore per le donne che parlano della loro lunga sofferenza, ma il Guardian evidenzia anche una profonda spaccatura tra le donne che difendono il silenzio e lo status quo patriarcale e coloro che si rifiutano di tacere.