13 Febbraio 2012

13 febbraio

Il Tribunale di Torino emette la sentenza Eternit: De Cartier e Schmidheiny sono condannati a 16 anni di reclusione e 90 Mln di risarcimento.

In seguito alle indagini, condotte da Raffaele Guariniello, nel 2009 inizia, presso il Tribunale di Torino il processo contro Stephan Schmidheiny (ex presidente del consiglio di amministrazione dell’Eternit AG) ed il barone belga Louis De Cartier de Marchienne. Sono ritenuti responsabili delle numerose morti per mesotelioma avvenute tra gli ex-dipendenti delle fabbriche Eternit a contatto con l’asbesto.

La sentenza è storica: condannando in primo grado De Cartier e Schmidheiny a 16 anni di reclusione per “disastro ambientale doloso permanente” e per “omissione volontaria di cautele antinfortunistiche”, e obbligandoli al risarcimento di circa 3000 parti civili oltre al pagamento delle spese giudiziarie. Il caso Eternit è il primo al mondo in cui i vertici aziendali vengono condannati, costituendo un precedente importante che potrebbe dare il via a decine di processi in tutta Europa.


13 Febbraio 1982

13 febbraio

Massacro del villaggio di Rio Negro.

Nel 1978 il governo comincia la costruzione della diga idroelettrica Chixoy, altro esempio di programma di sviluppo economico. Finanziato in gran parte dalla Banca Mondiale e dall’Inter-American Development Bank , la diga Chixoy viene costruita nel Rabinal, una regione del dipartimento di Baja Verapaz storicamente popolata dai Maya Achi. Per completare la costruzione, il governo espropria i terreni agli abitanti (spesso con la forza), spostandoli dalle valli agricole fertili dove verrà costruita la diga, agli altipiani circostanti molto più difficili da coltivare. Quando centinaia di residenti rifiutano di trasferirsi, o cercano di ritornare alle loro case dopo aver constatato che le condizioni dei villaggi di reinsediamento non erano ciò che il governo aveva promesso, bambini, donne e uomini vengono rapiti, violentate e massacrati dalle milizie militari e paramilitari del governo guatemalteco. Più di 440 Maya Achi vengono uccisi nel solo villaggio di Río Negro, e la serie di omicidi extragiudiziali mieteranno fino a 5.000 vite tra il 1980 e il 1982.

Il governo ha battezzato ufficialmente questi atti come attività di contro-insurrezione – anche se i volontarii delle chiese locali, giornalisti e superstiti di Rio Negro negano che la città abbia mai visto alcun tipo di attività di guerriglia organizzata.