25 Maggio 1975

A Milano Alberto Brasili viene ucciso a coltellate da cinque fascisti.

Alberto Brasili e Lucia Corna stanno passeggiando per Milano, alle 22:30 di sera. Sono in Via Mascagni, quando cinque fascisti li aggrediscono, davanti alla sede dell’ANPI: sono Antonio Bega, Pietro Croce, Giorgio Nicolosi, Enrico Caruso e Giovanni Sciabocco.

Lucia viene colpita due volte all’emitorace sinistro, non muore solo perché le lame mancano di pochi centimetri il cuore.

Alberto invece viene accoltellato cinque volte. Muore poco dopo, al suo arrivo al Fatebenefratelli, con il cuore spaccato da una coltellata.

Il motivo dell’aggressione sono gli abiti che indossano i due; sono evidentemente di sinistra. I cinque fascisti li stanno seguendo fin da Piazza San Babila, li vedono “addirittura” sfiorare un manifesto del MSI. Alberto Brasili è uno studente lavoratore militante, ma non particolarmente in vista né attivo nella sinistra milanese.

Qualcuno crede che sia stato uno scambio di persona, ma Stefano Bonilli sul manifesto sostiene una tesi diversa:

«Non è come alcuni giornali hanno tentato di accreditare, un errore di persona, è un delitto fascista che si lega perfettamente al clima che la destra sta preparando a Milano in vista del comizio di Giovedì, anniversario della strage di Brescia. Per quel giorno il Msi ha in programma di aprire la campagna elettorale con una manifestazione in piazza degli Affari, a pochi metri da piazza del Duomo. Milano però ha negato tutte le sue piazze ai fascisti per bocca del suo sindaco, il quale dopo l’assassinio di Claudio Varalli aveva preso solennemente questo impegno. Questa uccisione a freddo, apparentemente inspiegabile, ha lo stesso impatto psicologico di un attentato dinamitardo»

Siamo a pochi giorni del primo anniversario della strage di Piazza Loggia del 28 Maggio 1974. Il Movimento Sociale Italiano vorrebbe aprire la sua campagna elettorale a Piazza Affari, ma il sindaco di Milano non concede l’autorizzazione, vista la vicinanza temporale con l’anniversario e con l’omicidio di Claudio Varalli avvenuto il mese prima (16 Aprile 1975).


25 Maggio 1925

John T. Scopes viene incriminato per aver insegnato la teoria dell’evoluzione di Darwin.

Mentre faceva una supplenza di biologia, all’età di 24 anni, John Scopese viola il cosiddetto Tennessee’s Butler Act, la legge per cui era proibito insegnare la teoria dell’evoluzione nelle scuole del Tennessee.

A processo fu costretto a difendersi da William Jennings Bryan, candidato per tre volte alla presidenza degli Stati Uniti d’America (1896, 1900 e 1908) ed ex segretario di Stato di Wilson, e ci riuscì grazie all’ACLU (American Civil Liberties Union). Venne dichiarato colpevole e multato di 100 dollari, sentenza che poi verrà annullata per un vizio di forma.

Ci sono tutt’oggi alcuni scontri tra creazionisti ed evoluzionisti negli Stati Uniti.

È solo nel 1957 che viene distribuito nelle scuole un testo scolastico che comprende anche le teorie di Darwin (testo che peraltro scatena le ire dei cristiani più conservatori).

In Kansas si è votato per rimuovere dai test scolasti le domande sull’evoluzionismo, mentre in altri stati prima dei capitoli sulle teorie di Darwin è stato richiesto di inserire avvertenze simili a quelle che abbiamo noi sui pacchetti di sigarette.

Al 2006 solo il 40% degli Statunitensi crede che l’uomo sia l’evoluzione di altre specie animali (5% in meno che nel 1985), mentre il 39% crede fermamente che l’evoluzionismo menta. Il 21% non è sicuro.