24 Maggio 1895
A Londra il commediografo omosessuale Oscar Wilde viene trovato colpevole di reati contro la morale e condannato al carcere per due anni.
Gli eclatanti avvenimenti che segnano la sua vita e che lo vedono come scandaloso protagonista agli occhi dei connazionali benpensanti portano lo scrittore ad un processo, sotto accusa da parte del Marchese di Queensberry, John Sholto Douglas, padre del suo amante.
Dopo il processo verrà condannato a due anni di carcere e lavori forzati, il massimo della pena prevista dall’ordinamento inglese per il reato di sodomia.
Wilde, in divisa da carcerato, verrà trasferito alla prigione di Holloway e da lì a Pentonville dove sconterà 3 mesi della condanna prima che verrà concesso un qualunque contatto con l’esterno.
Lavorerà 6 ore al giorno ad un mulino a ruota. Dormirà senza materasso, conoscerà la fame, l’insonnia e la malattia. Gli stessi secondini provavano pena nel vedere le condizioni del detenuto che era dimagrito di 10 chili.
Rimarrà famosa nella letteratura inglese “De Profundis“, una lunga lettera che Oscar Wilde scriverà in carcere, dopo essere stato processato, al suo amante Alfred Douglas.