Recensione di Calci e sputi e colpi di testa di Paolo Sollier
Calci e sputi e colpi di testa è un libro di Paolo Sollier pubblicato da Gammalibri nel 1976.
Titolo | Calci e sputi e colpi di testa |
Autore | Paolo Sollier |
ISBN | 2020060252933 |
Genere | Autobiografico |
Casa Editrice | Gammalibri |
Data di pubblicazione | 1976-01-01 |
Lingua | Italiano |
Formato | Paperback |
Pagine | 130 |
Goodreads | |
Anobii |
Paolo Sollier è un valsusino di Chiomonte che negli anni Settanta ha creato abbastanza scalpore nel mondo del calcio. Non tanto per le sue abilità calcistiche, abbastanza modeste, ma per la sua militanza politica e la sua appartenenza ad Avanguardia Operaia. E ovviamente perché salutava i tifosi a inizio partita con il pugno chiuso, in un periodo in cui la lotta politica era un po’ più seria e impegnativa che ai giorni nostri.
Ho cominciato questo libro non aspettandomi granché: nonostante abbia quasi mitizzato gli anni Settanta mi immaginavo qualcosa di banale e trito, di già sentito. Diciamo una sorta di autobiografia infarcita di slogan e di idee inculcate.
Calci e sputi e colpi di tesa – Riflessioni autobiografiche di un calciatore per caso è molto più di questo. È scritto in modo molto piacevole, quasi come un diario, e ci offre uno spaccato del mondo del calcio da un punto di vista originale e intelligente: il punto di vista di un militante che fa il calciatore, che ci parla di un mondo del calcio che si sta trasformando in business, parla di sport, di educazione, di scontri tra fascisti e antifascisti (dove le botte e le coltellate erano davvero all’ordine del giorno), di come riesca a trovarsi quasi casualmente in serie A un giocatore come lui, con i piedi quadrati ma con la passione e la voglia di correre su ogni pallone.
Considerazioni che non sono per nulla banali nemmeno quasi cinquant’anni dopo, anzi. I problemi che Sollier stava già mettendo in evidenza si sono gonfiati a dismisura, fino quasi a diventare l’elefante in soggiorno, talmente enorme e talmente quotidiano da non essere più minimamente notato.
Assolutamente da leggere: divertente, intelligente, stimolante. Geniale. E se facciamo un confronto tra questo libro e l’autobiografia a caso di un calciatore di oggi (scritta sempre da qualcun altro, peraltro)… Diciamo che forse si stava meglio quando si stava peggio.