L’arcobaleno della gravità
Recensione de “L’arcobaleno della gravità”
L’arcobaleno della gravità è un romanzo di Thomas Pynchon pubblicato nel 1973 e da Rizzoli in questa edizione nel 2001.
L’arcobaleno della gravità non ha mezze misure: o piace da impazzire o è illeggibile. E pur riconoscendone la forza e la bellezza io propendo di più per la seconda. Questo romanzo è pieno di personaggi, a volta anche solo citati, a volte compaiono all’inizio del libro e poi ricompaiono dopo 600 pagine senza una riga per spiegare chi sono, come se il lettore riuscisse perfettamente a ricordarli e a reinserirli all’interno della trama.
Non si capisce nemmeno il genere di un romanzo così complesso e ricco di sottotrame, di canzoni/poesie, di racconti che non c’entrano nulla, di approfondimenti psicologici di personaggi inutili, di descrizioni infinite ininfluenti per quanto riguarda la trama; può sembrare quasi ucronico, all’inizio, o un romanzo di fantascienza con una squadra di supereroi dell’esercito alleato con poteri paranormali… Poi tutto diventa confuso e si sovrappone in un universo di delirio nella Germania post-sconfitta.
Citazioni da “L’arcobaleno della gravità”
“Basta guardare le forme espressive del capitalismo. I vari tipi di pornografia: la pornografia dell’amore, dell’amore erotico, dell’amore cristiano, del bambino con il suo cane, la pornografia dei tramonti, degli omicidi, della deduzione – ahh, il sospiro di piacere quando scopriamo chi è l’assassino – tutti questi romanzi, questi film, queste canzoni con cui loro ci cullano, sono un modo di guidarci, più o meno piacevole, al Benessere Assoluto.”
“Ciò che viene detto è una verità talmente terribile che la storia – la quale nel migliore dei casi è un’associazione a scopo fraudolento, e non sempre composta da gentiluomini – non ammetterà mai. La verità sarà soppressa, e in epoche particolarmente raffinate, mascherata come qualcos’altro.”
“Sei passata di sogno in sogno dentro di me. Hai avuto libero accesso ai miei angoli più spregevoli, e là, tra le macerie, hai trovato la vita.”
“L’innocenza delle creature è inversamente proporzionale all’immoralità del loro signore.”
“Non c’era alcuna differenza fra il comportamento di un dio e l’opera del caso.”
“Il messaggio del Serpente, che annuncia: «Il mondo è un’entità chiusa, ciclica, risonante, che ritorna eternamente su se stessa», sarà consegnato a un sistema il cui solo scopo è quello di violare il Ciclo. Prendendo solo e non restituendo niente, esigendo un aumento della «produttività» e dei «guadagni» continuo nel tempo, il Sistema rimuove dal resto del Mondo enormi quantità d’energia affinché la sua minuscola frazione disperata riveli un profitto – e nel corso di tutto questo, non solo la maggior parte dell’umanità, ma anche nel Mondo animale, vegetale, minerale, viene devastata, consumata. Il Sistema forse capisce, o forse no, che la sua attività serve solo a guadagnare tempo. E che il tempo, per di più, è una risorsa artificiale senza valore, per niente e per nessuno, tranne che per il Sistema, il quale prima o poi è destinato a crollare, quando il suo bisogno insaziabile d’energia sarà diventato più grande di quanto il resto del Mondo possa offrire, trascinando nel suo crollo un numero imprecisato di anime innocenti lungo tutta la catena dell’essere. Vivere dentro il Sistema è come attraversare la campagna su un autobus guidato da un maniaco con tendenze suicide… Anche se è cordiale quanto basta e racconta una battuta dopo l’altra all’altoparlante.”
“L’amore nasce malgrado le macchinazioni causate dall’avidità, dalla meschinità, malgrado gli abusi di potere.”
“Resa o non resa, il culto della morte perdura ancora: quello che le nonne definivano «delitto passionale» oggigiorno è diventato, vista la generale mancanza di passione, il sistema preferito per risolvere i conflitti interpersonali.”
“Nel Creato, tutto ha il suo uguale e il suo contrario. Perché Gesù avrebbe dovuto essere un’eccezione? Se la sua venuta non rientra nella natura, nella creazione, possiamo provare qualcosa per lui, se non orrore? Oppure, se Gesù è davvero il figlio dell’uomo, e se quello che proviamo per lui non è orrore ma amore, allora dobbiamo amare anche Giuda.”
“Lo sfollagente già sguainato, un cazzo artificiale nero ondeggiante nelle loro mani nervose, pronto a entrare in azione.”
“La Guerra vera esiste sempre. Il numero delle morti diminuisce di tanto in tanto, ma la Guerra continua a uccidere un sacco di persone. Solo che adesso le uccide in modo più sottile, spesso troppo complicato, perfino per noi, a questo livello, per poterne rintracciare le cause. Però a morire sono sempre quelli giusti, proprio come quando gli eserciti si combattono. Quelli che si alzano in piedi durante il corso di addestramento reclute e si ritrovano nella rosa di tiro della mitragliatrice. Quelli che hanno fiducia nei loro Sergenti. Quelli che fanno un scivolone e per un attimo si rivelano deboli davanti al Nemico. Sono quelli che la Guerra non può usare, e perciò muoiono. Quelli giusti sopravvivono. Gli altri, come si suol dire, addirittura sanno che la loro vita probabile non è molto lunga. Però persistono nel loro comportamento. Nessuno sa perché.”
“Il Sistema ha una succursale nel cervello di ognuno, il suo simbolo corporativo è un albatro bianco, tutti i suoi rappresentanti locali operano dietro una copertura nota come Io, la loro missione nel mondo è Spargere Merda.”
“Perché instillano in noi un riflesso automatico, facendoci provare un senso di vergogna non appena si tocca l’argomento? Perché la Struttura consente tutti gli altri comportamenti sessuali tranne questo? Perché la Sottomissione e il Dominio sono le risorse di cui la Struttura ha bisogno per la propria sopravvivenza. Non si possono sprecare in un atto sessuale privato. Anzi, in un atto sessuale qualsiasi. La Struttura ha bisogno della nostra sottomissione per poter restare al potere. Ha bisogno delle nostra brame di dominio per cooptarci nel suo gioco di potere. In essa non vi è nessuna gioia, soltanto il potere puro e semplice. Te lo dico io, se il sadomasochismo potesse essere universalmente accettato, a livello di famiglia, lo Stato si indebolirebbe, fino a sparire.”
6 comments
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ciao zorba ti consiglierei di leggere V. di Pynchon che ha molte delle tematiche (e anche dei personaggi di Gravity), il genere è il postmoderno e la scrittura di Pynchon è cosi: complessa ricca di intrecci tematici e piani temporali. Come svevo disse dell’Ulisse di Joyce: non è una lettura per un lettore distratto. Non si può leggere Gravity prima di addormentarsi, è un libro che, se lo si vuole godere, bisogna studiarlo. Io consiglio di non arrendersi perché questo capolavoro-enciclopedia da tante, tantissime soddisfazioni a chi è in grado di coglierle…..Vi do una chicca: all’inizio del libro c’è un parallelo con l’Ulisse di Joyce provate a leggerlo secondo questa ottica (solo l’inizio poi Pynchon si discosterà fino all’altro capo dalle poetiche di joyce), certo bisogna aver letto e capito l’Ulisse e ciò non è da tutti.
Prima o poi ci proverò, giuro. Lascio passare qualche tempo e poi ci riprovo.
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