19 Novembre 1969
L’agente Antonio Annarumma muore durante alcuni scontri a Milano. Diventa la prima vittima degli Anni di piombo in Italia.
Nel pomeriggio del 19 Novembre 1969 a Milano si svolge uno sciopero generale contro il caro-affitti, indetto dalle confederazioni sindacali CGIL-CISL-UIL. Si tengono anche due cortei: uno dei marxisti-leninisti, e uno anarchico. Il corteo marxista-leninista è tallonato dagli automezzi della celere. Il corteo passa davanti al Teatro Lirico, dove è in corso un comizio sindacale indetto dalla CISL con oratore Bruno Storti.
I reparti di scorta alla manifestazione dei marxisti-leninisti passano davanti al teatro prima che escano i sindacalisti e i lavoratori: gli agenti su automezzi tirano candelotti lacrimogeni nell’ingresso e nel mezzanino del teatro, dirigendosi verso gli studenti mentre i lavoratori – visibilmente scossi – escono dalle uscite di sicurezza del teatro, due persone uscite dal teatro vengono investite dai mezzi della polizia, che si ritira di 200 metri e, mentre si prestano le prime cure ai feriti, parte un’improvvisa carica con lancio di lacrimogeni e l’uso degli automezzi per disperdere i presenti. Nel frattempo, a sostegno di lavoratori e manifestanti, accorrono dalla vicina Università Statale giovani militanti del Movimento Studentesco.
Della morte dell’agente durante gli scontri esiste una versione ufficiale della magistratura e una versione dei manifestanti.
L’autopsia riscontra una ferita di sezione circolare di circa 50 millimetri con penetrazione fino a metà cranio della vittima.
Quella ufficiale parla di un tubo raccolto in un cantiere dai manifestanti usato come una lancia, che colpisce l’agente alla testa uccidendolo sul colpo, che porta il mezzo che stava guidando a schiantarsi contro un altro.
La versione dei manifestanti invece imputa la morte allo scontro tra i due mezzi della polizia. La ferita mortale dell’agente sarebbe quindi stata prodotta dalla guida di ferro sporgente dell’intelaiatura del vetro del mezzo.
Si parla anche di un video di una troupe francese che attesterebbe questa versione, mai visionato e scomparso dall’archivio televisivo presso cui sarebbe stato depositato.
Mario Capanna, leader del Movimento Studentesco, sosterrà:
“La magistratura non è mai riuscita a stabilire se Annarumma morì perché colpito al capo da un corpo contundente lanciatogli contro o perché, andato a cozzare alla guida del suo automezzo, batté mortalmente la testa.”