20 Novembre 1945

Inizia il processo di Norimberga, contro 24 criminali di guerra nazisti della seconda guerra mondiale.

Ognuna delle quattro nazioni giudicanti (Gran Bretagna, USA, Francia e Russia) fornirà un giudice, un sostituto e i procuratori.

Gli imputati del primo processo, che processava i gerarchi più importanti del nazismo, sono:

  • Martin Bormann
  • Karl Dönitz
  • Hans Frank
  • Wilhelm Frick
  • Hans Fritzsche
  • Walther Funk
  • Hermann Göring
  • Rudolf Heß
  • Alfred Jodl
  • Ernst Kaltenbrunner
  • Wilhelm Keitel
  • Gustav Krupp von Bohlen und Halbach
  • Robert Ley
  • Konstantin von Neurath
  • Franz von Papen
  • Erich Raeder
  • Joachim von Ribbentrop
  • Alfred Rosenberg
  • Fritz Sauckel
  • Hjalmar Schacht
  • Baldur von Schirach
  • Arthur Seyß-Inquart
  • Albert Speer
  • Julius Streicher

Tutti gli imputati condannati a morte verranno impiccati il 16 ottobre 1946 (tranne Hermann Göring, che riuscì a suicidarsi il giorno prima dell’esecuzione con del cianuro di potassio).


20 Novembre 1936

Durante l’assedio di Madrid, Buenaventura Durruti viene colpito a morte da una pallottola.

Buenaventura Durruti Dumange nasce nell’antica e fortemente conservatrice León, sede episcopale e capoluogo dell’omonima provincia. Suo padre e i suoi sette fratelli sono operai della ferrovia. Buenaventura, che a scuola si rivela un ottimo allievo, inizia a lavorare come meccanico all’età di quattordici anni e nel 1916 viene assunto dalla Compagnia ferroviaria della Spagna del nord. Nel 1917 partecipa ad uno sciopero dell’UGT (Unión General de Trabajadores) che verrà soffocato nel sangue dall’esercito. Durruti fugge in Francia rimanendo a Parigi fino al 1920.

Dal 1920 è a Barcellona in un momento di repressione terribile. Stringe con Francisco Ascaso, Gregorio Jover e García Oliver una salda amicizia che sarà spezzata soltanto dalla morte. I quattro costituiscono insieme un gruppo combattente di autodifesa. Nel 1923 sale al potere il dittatore Primo de Rivera e Durruti è costretto all’esilio in Francia dove opera come membro del gruppo Los Solidarios mentre continua a lavorare come meccanico della Renault.

Nel 1924 si imbarca per Cuba. Non si hanno notizie certe sull’attività che svolge in questi anni anche in Sud America. Gli vengono attribuite numerose rapine in banca e, per effetto di un mandato di cattura internazionale, viene arrestato al suo ritorno a Parigi. Nel 1927 conosce la compagna della sua vita Emilienne Morin e nel 1928 viene espulso dalla Germania. Nel 1930 ottiene, finalmente, un permesso di soggiorno in Belgio, dove trascorre due anni di relativa tranquillità.

Nel frattempo in Spagna viene proclamata la seconda Repubblica e la CNT (Confederación Nacional del Trabajo), il sindacato anarchico, viene riformata. Durruti torna in Spagna e il 10 febbraio 1932, insieme a centoquattro suoi compagni, viene deportato nell’Africa spagnola occidentale. Torna in Spagna alla fine di novembre a seguito di uno sciopero generale della CNT. Segue un periodo caratterizzato da sollevazioni e scioperi nel corso dei quali emergono grossi contrasti tra anarchici, socialisti e comunisti marxisti. La CNT opera in sinergia con la FAI (Federación Anarquista Ibérica).

Nel 1936 la sinistra vince le elezioni. In tutta la Spagna le truppe dell’esercito, comandate dai generali nazionalisti tra cui Franco, abbandonano le caserme tentando il golpe militare e a Barcellona si arriva allo scontro armato che porterà alla vittoria della CNT-FAI e, per la seconda volta in Europa, alla creazione di un’amministrazione autonoma anarco-sindacalista dopo l’esperienza rivoluzionaria dell’Ucraina di Nestor Makhno durata cinque anni dal 1918 al 1922.

Segue la guerra civile spagnola durante la quale gli anarchici sono sempre più pressati, non solo dagli oppositori fascisti ma anche dai “controrivoluzionari” comunisti.

Il 20 novembre, durante l’assedio di Madrid, Durruti viene colpito a morte da una pallottola. Non è mai stato chiarito se la pallottola fosse quella di un cecchino stalinista o franchista oppure fosse esplosa accidentalmente dalla propria arma (un mitra tedesco Schmeisser MP 28 facile alla partenza di raffiche accidentali se tenuto con l’otturatore armato, detto in Spagna naranjero (=spremiarance) come altri mitra solitamente di marca tedesca come l’Erma-Werke, tutti con caricatore laterale e cassa in legno).