2 Novembre 1975

Pier Paolo Pasolini viene ucciso in maniera brutale, percosso e travolto dalla sua stessa auto sulla spiaggia dell’idroscalo di Ostia, località del Comune di Roma.

L’omicidio viene attribuito ad un “ragazzo di vita“, Pino Pelosi di Guidonia, di diciassette anni, che si dichiara colpevole.

Pelosi afferma di aver incontrato Pasolini nelle vicinanze della Stazione Termini, e precisamente presso il Bar Gambrinus di Piazza dei Cinquecento, e da questi invitato a salire sulla sua vettura, un’Alfa Romeo Giulia GT 2000, per fare un giro insieme.

Dopo una cena offerta dallo scrittore, in una trattoria nei pressi della Basilica di San Paolo, i due si sarebbero diretti alla periferia di Ostia. La tragedia sarebbe scaturita per delle pretese sessuali di Pasolini alle quali Pelosi era riluttante, sfociando in un alterco che sarebbe degenerato fuori dalla vettura.

Lo scrittore avrebbe quindi minacciato Pelosi con un bastone del quale il giovane si sarebbe poi impadronito per percuotere Pasolini.

Pelosi manterrà invariata la sua assunzione di colpevolezza fino al maggio 2005, quando, a sorpresa, nel corso di un’intervista televisiva, affermerà di non essere stato l’autore del delitto di Pier Paolo Pasolini, dichiarerà che l’omicidio sarebbe stato commesso da altre tre persone.

Farà i nomi dei suoi complici solo in un’intervista del 12 settembre 2008 pubblicata sul saggio d’inchiesta di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza “Profondo Nero” (Chiarelettere 2009).

Aggiungerà inoltre di aver celato questa sua verità per timore di mettere a rischio l’incolumità della propria famiglia.

Le circostanze della morte di Pasolini non sono ad oggi ancora state chiarite. Contraddizioni nelle deposizioni rese dall’omicida, un “chiacchierato” intervento dei servizi segreti durante le indagini e alcuni passaggi a vuoto o poco coerenti riscontrati negli atti processuali, sono fattori che – come hanno ripetutamente sottolineato negli anni seguenti gli amici più intimi di Pasolini (particolarmente Laura Betti) – lasciano aperte le porte a più di un dubbio.