28 Maggio 1971
Le Brigate Rosse emettono un comunicato per respingere ogni responsabilità sugli attentati del 20 Maggio 1971 e del 25 Maggio 1971.
In questi giorni, afferma il comunicato stampa,
Abbiamo assistito ad un susseguirsi di azioni terroristiche di chiara impronta fascista e di altrettanta chiara espirazione poliziesca. Ci interessa qui sottolineare quelle compiute contro due fabbriche: la «Rossari e Varzi» di Trecate di Novara e la «Norton Internazionale» di Corsico, Milano. Gli attentati all’esplosivo sono stati qui accompagnati da volantini in cui si inneggia, tra le altre cose, alle «Brigate Rosse». I fascisti-esecutori ed i carabinieri – mandanti – hanno inteso, «firmando» con la sigla della nostra organizzazione, perseguire alcuni obiettivi:
- mettere in relazione le azioni anti proletarie e fasciste con una organizzazione rivoluzionaria comunista.
- rendere con ciò odiose e impopolari quelle organizzazioni che hanno scelto la via dell’AZIONE DIRETTA, della AZIONE PARTIGIANA, e della PROPAGANDA ARMATA, svuotando il loro lavoro di ogni senso politico e presentandole come organizzazioni di criminali che perseguono fini contrari agli interessi delle masse popolari.
- Terrorizzare la sinistra alimentando con «fatti» l’ipotesi che da un po’ di tempo si cerca subdolamente di far circolare: che le Brigate Rosse siano organizzazioni provocatorie dirette da mestatori, fascisti e porci delle varie polizie.
- Creare un clima di tensione praticando azioni violente, terroristiche e gratuite che consentano in nome degli «opposti estremismi» di colpire la sinistra rivoluzionaria e più in generale la classe operaia.
- Preparare il terreno ad una più vasta provocazione che si intenderebbe impiantare in qualche fabbrica, addebitandola alla sinistra, e perché no… alle Brigate Rosse.
In realtà fascisti e poliziotti vogliono colpire alle radici fin dal suo nascere l’ipotesi strategica che li seppellirà, insieme ai loro padroni, per sempre: LA GUERRIGLIA DEL POPOLO! I lavoratori delle fabbriche e dei rioni dove operiamo sanno che le «Brigate Rosse» sono organizzazioni comuniste, lo sanno perché esse non hanno mai fatto un azione contraria agli interessi dei lavoratori. Abbiamo colpito NELLE FABBRICHE, i despoti, i servi del padrone, i più odiati dalla classe operaia, quando ciò si è reso necessario perché erano stati colpiti dei compagni. Abbiamo colpito I FASCISTI perché essi sono l’esercito armato che il capitale usa oggi contro le lotte operaie e la richiesta proletaria di potere. Abbiamo colpito sempre NEMICI DEL POPOLO e sempre li abbiamo colpiti all’interno di vasti movimenti di lotta. Per questo se da un lato siamo convinti che nessun compagno cadrà nella trappola tesa da queste azioni fasciste, «firmate» con la nostra sigla, dall’altro diamo un avviso alle forze della reazione: «CHI SCHERZA COL FUOCO SI BRUCIA LE DITA…» Stiamo indagando su chi sono i diretti responsabili di queste provocazioni. Può darsi che lo sapremo presto, può darsi che ci vorrà più tempo, comunque state certi che: NIENTE RESTERÀ IMPUNITO! Ai poliziotti ed ai fascisti diciamo una cosa chiara: NEI VOSTRI CONFRONTI NON VI SARÀ ALCUNA PIETÀ. IL PUGNO DELLA GIUSTIZIA PROLETARIA SI ABBATTERÀ CO FORZA TREMENDA SU CHIUNQUE TRAMI MESTI E OPERI CONTRO GLI INTERESSI DI NOI PROLETARI.
Zona Milanese 28 maggio 1971.
Comando unificato delle Brigate Rosse.
- Vincenzo Tessandori. BR Imputazione: banda armata. Cronaca e documenti delle Brigate Rosse.
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