Recensione de La Provvidenza Rossa di Lodovico Festa
La provvidenza rossa è un romanzo di Lodovico Festa pubblicato da Sellerio Editore Palermo nel 2016.
Siamo a Milano nell’autunno del 1977: Bruna Calchi, giovane fioraia, viene uccisa da una sventagliata di mitra nel suo chiosco di Via Procaccini. La polizia interviene tempestivamente, anche se le indagini si muovono con i piedi di piombo, come gli anni che stanno cercando di capire e rincorrere: la fioraia è una militante del Partito Comunista Italiano. Anche il partito si sta muovendo per cercare di scoprire il colpevole, con due probiviri, che cercano di capire se sono stati i neofascisti, o, peggio, se Bruna è morta per qualche traffico illecito che potrebbe gettare una cattiva luce sul partito.
Lo stile di scrittura è burocratico, contorto, difficile da seguire, poco scorrevole… Esattamente come quello di un ex dirigente PCI che si racconta e racconta quel periodo quasi quarant’anni dopo. È stato proprio questo stile spesso di difficile lettura ma perfettamente appropriato a quello che doveva descrivere a farmi apprezzare appieno questo romanzo, che non ha una grande trama ma è un perfetto esempio di ciò che doveva essere il partito comunista italiano al pieno del suo splendore, qualche attimo prima che il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro ne spezzassero i pilastri e lo facessero regredire a ciò che è diventata oggi la sinistra.
Leave a reply
Devi essere connesso per inviare un commento.