Recensione di Storie di donne straordinarie di Paolo Villaggio
Storie di donne straordinarie è un libro di Paolo Villaggio pubblicato da Mondadori nel 2009.
Storie di donne straordinarie prometteva davvero bene. Innanzitutto perché Paolo Villaggio oltre che a essere un attore e un comico che è entrato nella memoria collettiva del nostro paese è stato anche un pensatore lucido e atipico, criticando molto spesso il sistema capitalista e mettendone in scena una critica feroce, anche attraverso il suo personaggio più famoso: Ugo Fantozzi.
Un secondo motivo è che è importante e fondamentale riscrivere la narrazione dei personaggi femminili della storia, che troppo spesso sono solo delle ombre degli uomini importanti che le hanno oscurate. Questo ovviamente non per demerito di questi personaggi, ma perché la storia la fanno i vincitori, e il patriarcato ha purtroppo sempre vinto negli ultimi duemila anni.
Il risultato però è decisamente deludente. Forse è colpa delle aspettative troppo alte, ma mi è rimasto davvero poco delle donne citate e raccontate da Paolo Villaggio. Prometteva di essere un lungo viaggio attraverso la storia alla riscoperta delle figure femminili importanti: invece è stata soltanto un’occasione per fare umorismo e battute e creare situazioni divertenti che hanno almeno il pregio di non scadere (quasi) mai nel sessismo.
Le donne presentate vanno da Eva (quella della mela) a Eva Braun, la compagna di Hitler, passando per mogli, sorelle, madri e parenti varie di personaggi storici come Mosè, San Francesco, Dante. Quasi come a dire che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna. Però sempre dietro, e sempre lodate in qualche modo perché non mettono in ombra il loro uomo.
Paolo Villaggio, uomo di sinistra, come molti intellettuali di sinistra non riesce a lavorare abbastanza sul suo sessismo.
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