Indifferenza
Ho già troppi problemi per occuparmi di quegli degli altri
Nessuna paternale, io sono il primo a dire questa frase, in fondo. Ma proprio per questo sono anche il primo ad incazzarmi.
Generalizzando, credo che il modo si divida in tre grandi categorie: chi vuole sfruttare il mondo, chi vuole cambiarlo, e quelli a cui non gliene frega un cazzo.
Numericamente queste tre categorie sono completamente diverse: quelli che vogliono cambiarlo realmente sono i più pochi, sono i premi Nobel per la pace (escluso naturalmente Kofi Annan, e l’assurda ipotesi Silvio Berlusconi), i missionari, sono quelli che dedicano la totalità delle loro vite alle esigenze degli altri e al miglioramento delle zone in cui vivono.
Quelli che vivono sfruttandolo sono parecchi di più, e il numero è in continuo aumento: sono i vari Berlusconi, sono i Saddam e i Bin Laden, sono i Gheddafi che giocano a calcio per il loro ineccepibile talento e le opposizioni parlamentari più false e inutili; su di loro non mi soffermo perché altrimenti mi incazzo ancora di più e poi li conoscete (e se non li conoscete, informatevi, che cazzo! Sono i burattinai che reggono tutti i fili di tutti noi, burattini del mondo!!!).
La categoria che in questo momento mi interessa di più e quella più grande: quella a cui non gliene frega un cazzo.
Una premessa importante: io ne faccio parte in pieno. Per questo userò sempre il noi, per questo posso permettermi di pensare che se state leggendo questo blog non è che vi state sbattendo per cambiare il mondo… E quindi ne fate parte anche voi.
Ci sono domande che mi sono fatto e a cui ho dato tante volte una risposta, che non so se tutti voi vi siete fatti; ad esempio: mi piace questo mondo? Questo sistema (leggi Capitalismo Occidentale, Liberismo sfrenato, ecc.) mi va bene? Mi rende felice? Mi realizza appieno?
Se avete risposto tutte le volte sì, siete pregati di chiudere la finestra oppure di digitare un altro indirizzo internet. Vi consiglio http://messages.inservices2000.it/kamasutra/default.htm nel caso abbiate una donna insoddisfatta oppure http://www.extremetube.com/ nel caso non abbiate una donna. Vi ringrazio per l’interessamento ma potete andare a fanculo da qualche altra parte.
Se tutte le volte avete risposto no invece, ma questo articolo vi fa cagare e io vi sto sui coglioni, siete delle persone intelligenti ma che non mi apprezzano. Io sono d’accordo con voi.
Torniamo a noi. Se rispondiamo no alle domande sopra, allora le cose non stanno così bene come ci vogliono far credere. Quindi, il passo successivo è muoversi per cambiarlo. Ok?
Io mi ritengo una persona abbastanza sensata (lo dimostra il fatto che nella valutazione nella visita di leva, l’esercito Italiano mi abbia messo un bel 3 sotto la voce psiche), e anche in grado di impegnarmi nelle cose che ritengo giuste. Ho manifestato quando ero studente, ho occupato il mio liceo di Brescia, ho aiutato chi mi è capitato di incontrare in difficoltà. Ma ho la strana sensazione di non fare abbastanza. Perché ci sono dei giorni in cui torno a casa dopo otto ore di lavoro e non faccio assolutamente nulla, cazzeggio, accendo il computer, esco a fumare una canna con gli altri pazzi chiusi nella gabbia… Cose che credo facciate anche voi. Nulla, per cambiare il mondo; il Nulla, sempre più spesso.
Il problema è che non è solo colpa nostra. Ci pensano le televisioni (casualmente i due poli di informazione, che sono sempre stati in conflitto tra di loro, ora appartengono praticamente alla stessa persona) a lobotomizzarci il cervello, con i loro Grandi Fratelli (leggete “1984” di Gorge Orwell e vedrete questo programma sotto tutto un altro punto di vista) e le loro Isole dei Famosi (che goduria vedere soffrire i VIPs come soffriamo noi tutti i giorni? Loro tre mesi, noi sempre, vediamo chi gode adesso?); nemmeno la stampa ci aiuta, più o meno per lo stesso motivo: Rizzoli, o il gruppo RCS possiede parecchi quotidiani e riviste (provate a cercare il marchio in prima pagina o in terza di copertina dei giornali e contate bene quanti appartengono a questo gruppo). Chi si nasconde dietro a questo marchio? Provate a indovinare. Siamo educati all’indifferenza, i nostri educatori (leggi televisione), il nostro guru (leggi “signore e Padrone dei mass-media”), hanno fondato imperi sulla nostra indifferenza. Imperi in bilico, perché: se non ci fosse più la nostra indifferenza?
Forse il primo passo per cambiare il mondo è abbattere l’indifferenza. Parlandone. Anche perché se quelli a cui non gliene frega un cazzo, il popolo dell’indifferenza, NOI, fossimo in grado, tutti, di entrare a far parte di diritto nell’altra categoria, quella dei coglioni che vogliono cambiare il mondo, allora i potenti non sarebbero più niente, se non bambini in preda a deliranti trip del potere e voglia di Risiko.
La locomotiva
Francesco Guccini
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