Trip del controllo
Una mamma vieta al suo bambino di andare a giocare al parchetto: “Nessuno ti controlla!” minaccia.
E’ solo l’inizio. Da lì in poi non ci sarà più scampo. Bisogna abituarli fin da piccoli, altrimenti…
Un genitore ti deve guardare quando giochi a calcio al campetto dell’oratorio, un adulto ti deve accompagnare alle feste di paese, i vicini devono vigilare quando i tuoi vanno in vacanza e tu per la prima volta rimani a casa da solo…
Pensi che finisca con l’adolescenza, quando finalmente nessuno ti dice più a che ora devi tornare a casa pensi che finalmente il “controllo” è finito. Quanto ti sbagli, fratello. Il tuo cellulare manda un segnale al satellite, dal suo microfono possono ascoltare quello che dici, il telefono di casa fa lo stesso… Un pò imprecisi, è vero, se dovessero decidere di lanciarti addosso una bomba avrebbero uno scarto d’errore di un paio di metri… Non sei mai solo. Anche quando il mondo ti volta le spalle e tu avverti solo desolazione, pensa che il grande fratello è lì con te e non ti molla mai. Pensaci, non sarai mai più infelice.
Lo fanno per il tuo bene, allo stesso modo in cui da piccolo l’adulto ti soccorreva se ti sbucciavi un ginocchio. La cosa più ridicola è che ci fanno leggi in cui devi dare il tuo assenso ai trattamenti dei dati personali, mentre hai telecamere e microfoni puntati 24 su 24, 7 su 7. Non hai scampo. Sei un sovversivo? Verrai curato. Hai una vita sessuale piena? Pensa all’omino della sicurezza che ti cerca dal satellite. Evita i campi di grano, le montagne romantiche. E ‘consigliabile avere un tetto sulla testa, altrimente i filmini porno in cui non sapevi di avere recitato cominciano a circolare in rete. Pensa che bello: nessuno nemmeno ti paga. E’ una catena infinita di controlli su controlli su controlli.
A me va bene così, in fondo fare l’astronauta da grande non mi è mai piaciuto. Ho un solo dubbio: chi controlla i controllori? Fratello, dimmi: chi guarderà i guardiani?
The Spy
The Doors