Perché al fidanzamento si regala un diamante?
Nel nostro mondo occidentale è usanza regalare un anello di fidanzamento nel momento in cui si fa la proposta di matrimonio. Molto spesso tale anello è un diamante incastonato in un anello in oro, che viene indossato dalla futura sposa alla mano sinistra.
Ma perché al fidanzamento si regala un diamante?
Certo, un diamante è per sempre, come sottolineava la De Beers negli anni Novanta sulle note di Karl Jenkins & Adiemus.
Certo, il diamante ha un significato sempre positivo, di amore, eternità e soprattutto purezza.
Solo che in questo caso non è soltanto una visione patriarcale in cui la donna rappresenta la purezza (e come tale deve presentarsi pura al passaggio di proprietà tra il padre e il marito), ma ha origini parecchio diverse.
Gani Bek era un khan tartaro, che nel 1347 inventa la guerra batteriologica. Lascia nel porto commerciale di Feodosia in Crimea alcuni cadaveri di morti di peste. Le navi mercantili ormeggiate sono piene di ratti, che sono il veicolo perfetto delle pulci da ratto, responsabili della trasmissione della peste.
La peste, la “morte nera” si diffonde in tutta Europa, causando decine di milioni di morti in tutte le nazioni, e agitando nell’immaginario collettivo l’idea della “punizione divina” a causa dei peccati commessi, dalla mancanza di purezza.
In Europa mancava la prevenzione sanitaria, ma c’era vasta abbondanza di superstizione. Per proteggersi dalla malattia impazzano gli amuleti. E quali sono quelli che funzionano meglio? I diamanti. Perché sono una pietra che simboleggia la purezza? No, perché i diamanti se li possono permettere soltanto le famiglie agiate, le cui case sono pulite e senza ratti, mentre i poveri vivono in baracche sporche e dove le pulci trovano pellicce di ratto in cui proliferare.
La credenza sui diamanti si diffonde, e i rampolli delle famiglie nobili e dell’alta borghesia, nonostante la peste scompaia (almeno al momento, si ripresenterà ciclicamente) prendono l’abitudine di regalare alle loro promesse spose un anello con un diamante solitario da mettere alla mano sinistra, come simbolo di purezza ma soprattutto di protezione.
Usanza che si è trasmessa fino ai giorni nostri, al contrario della motivazione che sta dietro al gesto.