Border | Confine
Border | Confine è un romanzo di Grazia Bomba del 2015 pubblicato dalla Enzo Delfino Editore.
Gioia, figlia ribelle di un politico di destra degli anni Settanta in Italia, è un’adolescente spumeggiante e piena di vita che vive in lombardia in una terra di confine con la Svizzera, piccoli paesini arroccati sulle montagne dove per tradizione l’occupazione più diffusa è il contrabbando.
Aradia, discendente di una famiglia un pò hippie da tempi non sospetti, originaria degli stessi luoghi della ragazza, fa invece l’ispettrice capo di polizia a Milano.
I destini delle due donne si incrociano con l’assassinio di Gioia, in una storia con la malavita del contrabbando sullo sfondo, una Milano nebbiosa e sfumata e una bellissima e selvaggia terra di confine e di contrabbando.
Il libro è ben scritto, ma soprattutto ben strutturato. Capitoli POV (punti di vista) di Gioia e di Aradia, strutturati su due piani temporali completamente diversi. I primi due capitoli infatti, sono a 4 mesi di distanza l’uno dall’altro; la narrazione da entrambe le parti continuerà a procedere con una normale linea temporale mantenendo inalterata la distanza di tempo, ma si ha la sensazione di un avvicinamento costante mano a mano che la narrazione procede.
Sullo sfondo la situazione politica italiana negli anni settanta, solo tratteggiata e nebbiosa come Milano.
Potete acquistare il romanzo sul sito internet della Enzo Delfino Editore.
Citazione da “Border | Confine”
“I figli ti disconoscono per potersi trovare, spesso è il solo modo che hanno per affermare se stessi”
“A volte ho impressione che la gabbia ce l’abbiano in testa e che l’allegria sia povertà di spirito e ingenuità”
“Vuole fare l’insegnante, e più passa il tempo più viene inghiottita da sistema e dalle sue trappole. Ormai giustifica a spada tratta regole, divieti, autorizzazioni. Tutta quella struttura perversa che chiamano educazione. Una macchina pensata solo per uccidere la fantasia e premiare la falsità e l’obbedienza”
“La guerra non è mai finita, cambia faccia e basta”