L’estinzione degli scrittori
Gli scrittori sono bestie rare in via d’estinzione. Così come lo sono i cantanti e i gruppi musicali. L’evento scatenante dell’estinzione (come per i Panda è stato il cadere delle voglie sessuali) è la tecnologia. Una volta per uno scrittore l’unico modo di farsi conoscere era di venire pubblicato da una casa editrice, così come per un gruppo era quello di avere un contratto con una casa discografica. Ora chiunque può essere uno scrittore o un cantante. Il mercato non ha più richieste. Gli album degli artisti famosi li scarichiamo con Emule&Torrent… Non ce li vendono più, li sorpassiamo. Molti ragazzi si registrano le loro cose in casa, come una volta non si poteva fare. Il pc e la registrazione in digitale casalinga avranno sicuramente una qualità minore, ma sono accessibili praticamente a tutti. O almeno a chi abbia voglia di imparare. E gli scrittori? Non scrivono più sulle pagine bianche delle loro macchine da scrivere o dei loro word processor. I giornalisti? Non sono in via d’estinzione. In Italia sono estinti. Gli scrittori ora sono in rete, sono quelli che pubblicano i blog; quando mai avrei sperato con i miei soli mezzi di far leggere qualcosa di mio a persone che non conosco, che non ho mai nemmeno visto? L’ho fatto. Vedo i commenti ai miei scritti in tempo reale, di gente che ha letto quello che ho battuto con forza sui tasti di questa stupida macchina. La loro televisione non può andare avanti ancora per molto, prima o poi questo gregge di italiani si sveglierà da questo letargo autoimposto. Questo è il futuro di scrittori e giornalisti. Quello di scomparire, piano piano. E di cambiare nome. Siamo scrittori e giornalisti autoprodotti. Siamo diventati bloggers. Buona vita.
Chop Suey
System of a down
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