2 Novembre 1977
A Roma Publio Fiori, capogruppo del Consiglio Regionale DC del Lazio, viene ferito dalle Brigate Rosse.
La vittima racconta l’agguato a Sergio Zavoli, per “La notte della Repubblica”:
«Quella mattina, quando uscii di casa, stavano giù ad aspettarmi. Erano loro, i terroristi. Sedevano su una panchina di un giardinetto. Come fossero una coppietta che flirtava. Mi diressi verso di loro, capii chi erano, misi mano alla pistola che da qualche giorno portavo all’interno della giacca, alzai il cane della mia Smith and Wesson 38. Mi vennero incontro: ci incrociammo, non successe niente. Pensai per un attimo che ero stato vittima della psicosi del terrore che si stava diffondendo in tutto il paese. Non feci in tempo a finire questo pensiero, che sentii un ordine secco, la ragazza si voltò e mi sparò una raffica alle gambe. Anch’io mi girai estraendo la pistola e cominciai a sparare. Uno, due, tre colpi. Non mi accorsi che alle mie spalle un altro terrorista mi sparava a sua volta, mirando al bersaglio grosso. Fui colpito da quattro colpi al torace, caddi. Mia moglie aveva assistito a tutta la scena, con in braccio la bambina, la nostra figlia di due mesi…».
L’anno successivo Fiori riconoscerà Adriana Faranda come la donna che gli aveva sparato da una foto segnaletica. Invece la ragazza del commando è Barbara Balzerani.
Publio Fiori era un personaggio di spicco della destra democristiana.
- Silvana Mazzocchi. Nell’anno della Tigre – Storia di Adriana Faranda
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