8 Gennaio 1980
Un commando brigatista stermina a Milano una pattuglia di Polizia di Stato.
Alle ore 8.30, in via Schievano, Moretti guida il commando brigatista (comprendente la Balzerani e due irregolari, Nicolò De Maria e Nicola Giancola) che stermina una pattuglia di PS formata dal vicebrigadiere Rocco Santoro, dall’appuntato Antonio Cestari, e dalla guardia Michele Tatuili.
Nel commando stragista, due dei tre terroristi-killer indossano passamontagna, mentre il terzo – Moretti – agisce a viso scoperto, e verrà riconosciuto da un testimone. Dei trenta bossoli trovati sul luogo della strage, 13 risulteranno sparati dalla pistola calibro 9 Parabellum che verrà sequestrata a Moretti quando verrà arrestato a Milano.
L’eccidio morettiano dei tre lavoratori di Pubblica sicurezza coincide con le lotte, all’interno del Corpo della polizia, del movimento democratico per i diritti di libertà sindacale e dignità professionale (mentre il Parlamento sta discutendo la legge di riforma della Polizia).
Il comitato esecutivo Br (Moretti, Seghetti, Dura e Micaletto) ha deciso di contrastare e colpire quei fermenti
democratici all’interno della Pubblica sicurezza.
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