Le case dei poliziotti
Il vantaggio dei poliziotti è di avere una casa.
Altrimenti qualche domanda in più se la farebbero. O forse no. Chi può dirlo.
Quel poliziotto, che schiaccia con il tacco del suo anfibio rinforzato la testa di una manifestante, ce l’ha una casa?
Io spero di no.
Dopo essersi tolto il casco che lo nasconde da denunce e da processi per abuso di potere, dopo aver riposto ordinatamete la sua divisa antisommossa sulla gruccia nell’armadietto, dopo aver pulito lo scudo in plexiglass dalla polvere delle bombe carta, dopo aver lavato il manganello dal sangue… Cosa fa quel poliziotto?
Torna a casa? Ha una famiglia?
Io spero di no, anche se non ne sono tanto sicuro. Altrimenti avrebbe più rispetto e più vergogna nel colpire quei manifestanti che scendono in piazza per difendere i loro diritti.
Lo immagino che sale le scale, questo poliziotto. Apre la porta di casa, tutta pulita mentre la moglie lo aspetta con ansia. Come possono quelle labbra baciarla, quando erano distorte in un ghigno di rabbia? Mentre fanno sesso, come possono essere le stesse mani che toccano lei e che allo stesso tempo manganellano il manifestante?
Io non ci credo, che certi poliziotti abbiano una famiglia. Non possono esistere esseri umani così stupidi da riuscire ad amare tali esseri disumani. Non è semplicemente possibile.
Anche se…
Il 16 Aprile 1975 a Milano moriva Claudio Varalli. La pallottola che l’ha ucciso non era una pallottola di Stato, ma quella di un neofascista, Antonio Braggion.
Claudio stava tornando da una corteo per il diritto alla casa. Per sensibilizzare l’opinione pubblica. Come se adesso ce ne fosse bisogno. In 38 anni lo stiamo ancora chiedendo, il diritto alla casa. Pare che nessuno ascolti. Pare che finisca sempre a manganellate.
Il vantaggio dei poliziotti è di avere una casa.
Altrimenti qualche domanda in più se la farebbero. O forse no. Chi può dirlo.
Diritto al tetto e non avere un tetto. Diritto al tetto e non avere un tetto. Diritto a un tetto e non averlo…
Diritto al tetto
Ministri
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