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Socialize&Politicize
Home›Socialize&Politicize›Perché andrò a verbalizzare il mio non voto

Perché andrò a verbalizzare il mio non voto

By zorba
23 Febbraio 2013
1699
2
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verbalizzare il mio non voto

E’ più di un mese che leggo programmi elettorali, che seguo le discussioni in rete o quelle da bar, che ascolto le opinioni di amici che stimo per la loro visione politica. Più si avvicinava la data dell’elezione e più mi spaventavo. Perché mai come in questa elezione decisiva in questo sistema capitalistico in crisi mi sembrava necessario scegliere la lista giusta, quella che avrebbe ridato una dignità a questo paese.

Avendo sempre votato a sinistra non voterò mai Berlusconi, che dopo 20 anni di distruzione finge sia colpa di un anno di Monti la nostra situazione. Che ancora una volta vuole stringere un patto con gli Italiani che sa benissimo che non rispetterà. Che dice che restituirà un IMU che ha prosciugato le tasche degli italiani senza dire che è stata così alta perché per 3 anni non è stata pagata la vecchia ICI.
Non voterei mai la Lega, razzista e xenofoba, che per gli stessi 20 anni ha governato “alla destra del padre” e ancora ci parla di Roma Ladrona.
Non voterei mai Monti, responsabile di questa crisi e servo del sistema bancario, che cerca di difendere una parte degli Italiani, quella più forte, più ricca, più elitaria. Che definisce schizzinosi i giovani. Che si era definita governo tecnico e di transizione, e poi si ricandida perché non riesce a lasciare privilegi e poltrona.
Non voterei mai Bersani, che si definisce di sinistra offendendo tutti gli elettori che nella sinistra credono. Che sostiene la costruzione della TAV in Val Susa. Che è lontano dai cittadini.

Ho ristretto la scelta a 3 programmi elettorali, sperando di riuscire a scegliere una lista.

SEL, nonostante un buon programma elettorale, si è alleato al PD, e questo comporta un grosso problema. Votandolo, voterei una sinistra che tende troppo a destra. E non posso accettarlo.

RIVOLUZIONE CIVILE ha un ottimo programma. Ingroia sembra una persona onesta, e parla di riunire i movimenti dal basso, quei movimenti con cui lotto per un mondo migliore. Ma alle parole non seguono i fatti. Rivoluzione Civile riunisce quei partiti esclusi dalle precedenti elezioni, quelli dell'”estrema sinistra” (che mi sembra veramente una definizione esagerata). Ancora una volta politici di professione, di esperienza, che hanno già fatto promesse che in passato non hanno mantenuto.

La necessità di una classe politica nuova mi stava convincendo a votare il MOVIMENTO 5 STELLE, che oltre ad essere una sorta di movimento dal basso ha un programma elettorale che condivido in toto. Lo seguo dai primi Meetup, seguivo Beppe Grillo quando era un barlume di democrazia nel regime Berlusconiano.
Ma c’è qualcosa che mi spaventa. Non tanto la pubblicizzata apertura a Casa Pound (strumentalizzata e pompata per screditarlo, a mio avviso; resta che avrebbe dovuto comunque dichiarare a gran voce il suo movimento come antifascista) quanto l’atteggiamento degli attivisti del movimento stesso. Mi ha spaventato la violenza di questa campagna elettorale, l’esclusione di qualsiasi idea estranea e non approvata, la rigidità del confronto con gli altri, anche in rete, anche ai livelli più bassi del movimento; anche da parte dei simpatizzanti dell’ultima ora.

Il terribile risultato di questa campagna elettorale è la dimostrazione che più ci si avvicina al potere e più se ne viene intaccati, come con l’anello del potere di Sauron, nel Signore degli Anelli. Tutte le liste, anche quelle più nuove e “innovative” pare si avvicinino a Domenica 24 Febbraio con lo sguardo di Gollum che sibila “il mio tessssssoro”.
Non si può candidare un Sam Gangee?

Rimango deluso, come ad ogni elezione. Ma stavolta basta. Basta votare il meno peggio. Basta sentirmi deluso. Voglio sentirmi in pace con me stesso. Voglio farmi timbrare la scheda elettorale senza lasciare schede bianche né schede nulle alla maggioranza. Voglio che sia verbalizzato che la legge elettorale con cui andiamo a votare è incostituzionale (articoli 56 e 58 della Costituzione Italiana) perché non ci permette di scegliere direttamente i nostri rappresentanti.

Voglio uscire dai seggi sentendomi per una volta orgoglioso di essere un elettore. Basta ascoltare Frankie Hi-Nrg con Rap Lamento mentre entro in cabina. Scelgo di dissentire.
E di continuare a fare politica veramente dal basso, senza un nome, senza rimborsi, faticando e lottando per ogni centimetro di terreno. Questa è la politica. Non illudersi che basti mettere una croce su un pezzo di carta per aver fatto il proprio dovere.

“Perché partecipazione è certo libertà… Ma è pure Resistenza”

Rap Lamento
Frankie Hi-Nrg Mc

P.S. Se siete interessati al non-voto verbalizzato trovate indicazioni all’indirizzo http://www.non-voto.org.

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2 comments

  1. Dani 25 Febbraio, 2013 at 13:41 Accedi per rispondere

    Bellissimo post, Ste. Condivido molto di quello che hai scritto. Io però sono andata a votare, cercando di essere il più possibile coerente con le mie idee e… accettando qualche compromesso. E’ stata una battaglia fino all’ultimo tra la mia pancia e il mio cervello.
    Raccontaci com’è andata al seggio di fronte alla tua richiesta di non-voto

  2. zorba 25 Febbraio, 2013 at 21:00 Accedi per rispondere

    E’ andata abbastanza bene (un amico a Gussago è stato fermato dalla polizia, fatto spogliare e perquisito). Quello che registrava gli elettori ci è rimasto male e non sapeva bene cosa fare… Così come la segretaria… Ma ero molto preparato e avevo la mia dichiarazione da verbalizzare in triplice copia… Così tutto si è risolto per il meglio… E adesso posso godermi lo spoglio in tutta tranquillità…

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