18 Marzo 1978
Comunicato n°1 delle Brigate Rosse sul Sequestro Moro
La polizia perquisisce lo stabile di Via Gradoli 96, dove vive Mario Moretti
Il comunicato viene trovato a Roma verso il mezzogiorno di Sabato, due giorni dopo il rapimento, sul tetto di un apparecchio per fototessere in un sottopassaggio in Largo Argentina da un giornalista del Messaggero, che era stato avvisato telefonicamente.
Il comunicato viene trovato in cinque copie in una busta arancione di formato commerciale, insieme ad una polaroid che ritrae Aldo Moro in maniche di camicia, seduto sotto una bandiera delle Brigate Rosse.
L’accusa che viene rivolta a Moro è di essere responsabile «dei programmi controrivoluzionari della borghesia imperialista».
Lo stesso sabato 18 marzo, di primo mattino, gli agenti del commissariato Flaminio Nuovo si recano in via Gradoli 96 per perquisire l’edificio: ispezionano tutti gli appartamenti, salvo l’interno 11, quello abitato dal capo brigatista Moretti (sotto la falsa identità di Mario Borghi) perché nessuno risponde al campanello.
Web
Testi
- Sergio Flamigni, La sfinge delle Brigate Rosse. Delitti, segreti e bugie del capo terrorista Mario Moretti.
- Gianluca Garelli e Augusto Cherchi, 55 Giorni Aldo Moro – Voci e carte dalla prigione
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