L’esercito dei ricordi
Inginocchiati a terra, scossi da tremiti di quasi follia come un terremoto sotto le macerie del nostro passato. Lacrime che non vengono, che sarebbero la giusta conseguenza, come uno tsunami tardivo. Urla quasi isteriche, al centro del plesso solare, sono come una bestia in gabbia. Continuano ad agitarsi, ma non possono uscire. Suoni inarticolati, uditi solo da quel dolore, che non fa che autoalimentarsi. Ferite che si aprono, lancinanti: nessuno troverà mai il modo per richiuderle completamente. Riuscire in qualche modo a sopravvivere a tutto questo, trovando la forza per superare anche la parte peggiore: un esercito perfettamente ordinato di ricordi, nel silenzio più totale, che aspettano solo di sparare…
I guerrieri piangono, ma muoiono col sorriso sulle labbra perchè sanno di non avere alcun rimpianto.
Tutto bene
Negrita
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