L’ultimo cavaliere
L’ultimo cavaliere è il primo dei sette libri della saga della Torre nera di Stephen King, la sua opera magna. Scritto nel 1970 e poi abbandonato in un baule nella cantina della sua casa di Lovell, il libro viene poi “riesumato” e pubblicato in sei parti tra il 1978 e il 1981 sulla rivista specializzata in racconti fantasy e di fantascienza “The Magazine of Fantasy and Science Fiction”.
Viene poi raccolto in un volume unico nel 1982 in edizione limitata dalla piccola casa editrice Donald Grant Publisher e nel 1988 dalla casa editrice Plume.
Nel 2003 è uscita una edizione riveduta e corretta per accordarla ai contenuti e allo stile del resto dei romanzi della Torre Nera, scritti in un arco di più di vent’anni.
Il protagonista Roland di Gilead, ispirato al poema di Robert Browning “Child Roland alla Torre Nera giunse”, è un pistolero come quelli dei film western di Sergio Leone, uno straniero senza età come Clint Eastwood (a cui Stephen King ha ammesso di essersi ispirato), che vaga in un deserto infinito alla ricerca di un fantomatico uomo in nero che si chiama Walter.
Non sappiamo chi è, non sappiamo perché lo stia cercando né perché lo voglia raggiungere.
Sappiamo però che cominciando a leggere questo romanzo si scende sulla sabbia rovente di questo deserto che è l’apoteosi di tutti i deserti. Ci si accosta a questo strano uomo, metà arte e metà mestiere, metà praticità e metà romanticismo. Già dalle prime pagine, siamo anche noi pistoleri, cavalieri erranti alla ricerca di questa fantomatica e misteriosa Torre Nera.
Citazioni da “L’ultimo cavaliere”
“-Credi in una vita dopo la morte?- gli domandò il pistolero, mentre Brown gli faceva cadere nel piatto tre pannocchie calde.
Brown annuì. -Penso che sia questa.-”“Quando i traditori vengono proclamati eroi (o gli eroi traditori, ipotizzò nella sua grave cadenza meditativa), dev’essere segno di tempi bui”
“Ci sono imprese e missioni e strade che portano sempre più avanti, e tutte finiscono nello stesso luogo, là dove ci sarà chi uccide e chi sarà ucciso”
“Fra la sensualità e una monta intercorre la più tenue delle cuginanze”
“Mondi interi tremavano quasi a portata delle sue dita”
“La trama e l’ordito che avevano sorretto l’ultimo gioiello sul seno del mondo si andavano disfacendo. Più niente stava insieme. La terra traeva il suo respiro nell’estate dell’imminente eclisse”
“Solo i nemici dicono la verità. Amici e amanti mentono in continuazione, presi nella rete dei loro obblighi”
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