Duma Key

Duma Key è un romanzo di Stephen King pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer nel 2008.
Ultimamente i libri di Stephen King mi stavano deludendo, ho sempre pensato che una volta finita la saga della Torre Nera (la sua opera migliore e più importante, a mio avviso), stesse perdendo un pò i colpi e scrivesse giusto per vendere milioni di copie e non per il piacere di farlo. Credevo addirittura che fosse vera la voce secondo cui aveva un esercito di ghostwriters al suo servizio pronti a produrgli il libro all’anno che poi regolarmente pubblicava.
Però è sempre irresistibile aprire un altro libro del re del brivido e addentrarsi nel suo ennesimo delirio. Con questo spirito ho cominciato a leggere Duma Key. Non ho letto di cosa parlava, ho cominciato a leggere le prime pagine e non mi sembrava granchè. Un imprenditore edile, in seguito ad un incidente, prende una botta in testa, si frattura l’anca e perde il braccio destro. Si risveglia in ospedale con crisi d’ira e afasia. La moglie lo lascia.
A questo punto pensavo di mollarlo, e invece, nel momento in cui il nostro protagonista si trasferisce a Duma Key, isola della Florida, per ricostruirsi una vita dopo aver divorziato dalla moglie, il romanzo esplode in tutta la sua forza, e devo dire che l’ho divorato.
Nonostante persistano alcuni archetipi di King (“L’artista”, come Patrick Danville della Torre Nera e di Insomnia), la trama è ben congegnata e tutto sommato originale, l’ambientazione è abbastanza insolita per l’autore del Maine, e i personaggi sono sempre magistralmente caratterizzati. Descrizioni cinematografiche e un ritmo in crescendo rendono questo libro avvincente e mai noioso.
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