5 Maggio 1976
Il giudice istruttore Luciano Violante firma un mandato di arresto a carico di Edgardo Sogno e Luigi Cavallo.
Nel provvedimento, il giudice afferma «con certezza che per l’Agosto 1974 era stata programmata un’iniziativa diretta a sovvertire violentemente le istituzioni dello Stato, e che tale iniziativa era stata lungamente preparata mediante una vasta e efficiente organizzazione»; inoltre, «è emerso che l’iniziativa, le cui prime linee sono state impostate nel 1970, è andata progressivamente aggregando alcuni settori dirigenziali della burocrazia civile e militare dello Stato, e appare dotata di notevoli finanziamenti e di legami di carattere internazionale» .
Il giudice Violante inoltra anche ricorso alla Corte costituzionale per il “segreto di Stato” apposto dal governo sui dossier di Sogno e Cavallo custoditi negli archivi del SID; ma deve farsi da parte perché la Cassazione ha trasferito l’inchiesta a Roma.
L’arresto dell’ex ambasciatore (e del suo sodale Cavallo) suscita grande clamore. A Roma vengono diffusi volantini che invocano la scarcerazione di Sogno «arrestato da un magistrato comunista degno continuatore della tradizione staliniana della eliminazione giudiziaria degli avversari politici».
Un appello pubblico che chiede la concessione della libertà provvisoria per Sogno viene firmato – fra gli altri – dai deputati democristiani Massimo De Carolis e Giuseppe Costamagna, e dal giornalista Enzo Tortora.
Leave a reply
Devi essere connesso per inviare un commento.