1 Settembre 1976
A Biella le Brigate Rosse uccidono il vicequestore Francesco Cusano.
Francesco Cusano, nato ad Ariano Irpino (AV) nel 1925, in servizio antidroga a Biella, intorno alle 19:45 del 1º settembre 1976 sta effettuando un controllo insieme al suo collaboratore, l’appuntato Primo Anceschi, sugli occupanti di una Fiat 131 con targa della provincia di Milano; notata un’irregolarità nella patente di guida del conduttore (intestata a un certo Francesco Calippo e in seguito rivelatasi falsa), Cusano lo invita a scendere dall’automobile e a recarsi nel vicino commissariato di Pubblica Sicurezza per accertamenti, ma egli, una volta uscito dal veicolo, estre un’arma e fa fuoco contro Cusano, colpendolo in pieno al petto, e Anceschi, che al contrario del suo superiore ha il tempo per mettersi al riparo dietro a un’altra vettura e rispondere al fuoco senza tuttavia riuscire a impedire la fuga dei due criminali.
Cusano muore sull’ambulanza che lo trasferisce d’urgenza al più vicino ospedale, mentre gli addetti ai rilevamenti trovano sul selciato due bossoli di proiettile calibro 7,65 Parabellum.
La targa della 131 risulta altresì rubata a una Fiat 850 di Milano intestata a una persona estranea ai fatti.
A sparare è Lauro Azzolini, identificato grazie al riconoscimento fotografico effettuato dai suoi stessi genitori, residenti in un comune in provincia di Reggio nell’Emilia.
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