31 Marzo 1978
La targa segnalata il 21 Marzo 1978 viene riconosciuta come quella di Norman Ehehalt, terrorista della RAF.
La Digos di Roma il 31 marzo è in grado di comunicare all’autorità giudiziaria che la targa segnalata è relativa a un’auto intestata al sospetto terrorista Norman Ehehalt, il quale è in stretti rapporti col terrorista tedesco Willy Peter Stoll.
Il successivo 18 maggio, durante una perquisizione nella tipografia del sospetto terrorista Ehehalt, la polizia tedesca trova le due targhe PAN-Y-521 (anteriore e posteriore) bruciacchiate, ma Ehehalt si rifiuta di rispondere alle domande degli inquirenti. L’Interpol ha accertato che un automezzo intestato a Ehehalt è stato utilizzato a Stoccarda dai terroristi tedeschi Cristian Wackragel e Peter Stoll.
Quest’ultimo ha avuto un ruolo centrale nella strage di Colonia e nel sequestro Schleyer, attuati con la stessa tecnica della strage di via Fani e del rapimento di Moro.
Anni dopo, il brigatista pentito Patrizio Peci dirà che il terrorista tedesco Willy Peter Stoll era in contatto con Moretti durante il sequestro di Moro. Il collegamento di Stoll con Moretti, scriverà il giudice istruttore Ferdinando Imposimato, «induce alla ragionevole conclusione della probabile implicazione dello Stoll nell’“impresa” di via Fani».
Purtroppo la circostanza non potrà essere accertata: il terrorista tedesco Stoll verrà ucciso il 6 settembre 1978 in un ristorante di Dusseldorf, e addosso gli verranno trovati documenti comprovanti i suoi rapporti con le Br italiane.
Moretti negherà che le Br abbiano avuto, durante il sequestro Moro, rapporti con la Raf, sostenendo di averli stabiliti solo successivamente (estate 1978), e solo per scambi di documenti falsi. Ma il capo brigatista verrà smentito anche da Lauro Azzolini, il quale confermerà di avere tenuto, su incarico del Comitato esecutivo, i rapporti con i rappresentanti della Raf durante i 55 giorni del sequestro Moro, attraverso periodici incontri con i terroristi tedeschi: «Venivano in Italia ogni quindici giorni», dirà Azzolini, precisando di averli ripetutamente ammoniti a non prendere iniziative arbitrarie sul tipo di quella che la Raf aveva assunto pochi mesi prima, durante il sequestro Schleyer (il dirottamento dell’aereo della Lufthansa a Mogadiscio).
Il capo brigatista negherà sempre – mentendo – l’evidenza dei rapporti Br-Raf durante il sequestro Moro, allo scopo di smentire gli indizi sulla presenza di un killer tedesco nel commando di via Fani. Ma non c’è dubbio che l’agguato del 16 marzo richiama il modello operativo e la tecnica militare impiegati dalla Raf per il rapimento Schleyer; e del resto Willy Peter Stoll, in contatto con Moretti, è stato uno dei sequestratori di Schleyer, come lo sono stati Rolf Heissler e Elisabeth Von Dick. La Raf intratteneva rapporti con una fazione estremista dell’Olp e con l’Età, e le Br potevano comunicare con quelle organizzazioni tramite appunto la Raf, la quale era infiltrata ad alto livello dal Mossad, il servizio segreto israeliano.
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